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Nazionale, sì alla linea verde: la differenza tra Spalletti e Mancini è evidente

Spalletti

Il nuovo commissario tecnico azzurro ha già compiuto un taglio netto con il passato: il dato che guarda al futuro.

La nazionale di Luciano Spalletti si avvicina al debutto, con gli azzurri che scenderanno in campo stasera alle ore 20.45 contro la Macedonia del Nord, per la quinta giornata del girone C di qualificazione agli Europei 2024, in programma in Germania. Finora l’Italia ha giocato soltanto due partite raccogliendo tre punti e trovandosi attualmente alle spalle di Inghilterra (prima a punteggio pieno) e Ucraina, ferma a 6 punti. L’ex allenatore del Napoli dovrà fare a meno di Federico Chiesa, che ha subito un infortunio muscolare che lo costringerà a saltare il match Skopje, teatro della partita oltre che capitale della Macedonia.

C’è dunque grande curiosità sul nuovo stile di gioco della nazionale azzurra. Spalletti, si sa, è un fautore del calcio offensivo, come visto anche nella straordinaria passata stagione al Napoli. La squadra partenopea ha infatti dominato la Serie A, non solo sotto il profilo dei risultati, ma soprattutto nel gioco e nelle idee. Spalletti, inoltre, potrà godere dell’ottimo lavoro portato avanti in questi anni da Roberto Mancini che, con grande dedizione, ha abbandonato dogmi quali catenaccio e ripartenza, orientando la propria visione del calcio su lunghe fasi di possesso palla e spiccata volontà offensiva.

Nazionale, la ventata di novità di Spalletti

Luciano Spalletti ha già voluto compiere un netto taglio rispetto al passato. Sì perché se la nazionale di Roberto Mancini non poteva fare a meno di calciatori come Bonucci, Jorginho e Verratti, quella del tecnico di Certaldo ha subito un’ulteriore ventata di ringiovanimento. Via dunque le personalità più esperte per fare spazio a ragazzi giovani, in rampa di lancio e alla ricerca della definitiva consacrazione. Frattesi, Locatelli, Tonali ma anche Casale e Scalvini sono dunque pronti ad avere sempre più spazio a disposizione in vista dell’immediato futuro, con l’obiettivo di diventare i prossimi punti fermi della nazionale.

Spalletti
Luciano Spalletti – TvPlay.it

Un primo dato che dimostra la differenza tra l’Italia di Mancini e quella di Spalletti riguarda l’età media. E’ anche vero che al tecnico capace di vincere l’Europeo del 2020 va dato il merito di aver fatto debuttare tantissimi talenti, anche se nel cruciale momento di un definitivo ricambio generazionale, forse anche per una questione di riconoscenza, ha avuto grandi difficoltà a mettere in cantina il recente passato. Con le ultime convocazioni di Spalletti, dunque, la formazione azzurra ha abbassato la sua età media a 26,2 anni contro i 27 dell’era Mancini. Un segnale del fatto che l’Italia prova a guardare al futuro, con un nuovo tecnico e la volontà di continuare a crescere come movimento, già a partire dai prossimi Europei in Germania.

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