La partenza della Roma è stata tutt’altro che positiva con cinque punti in altrettante gare e le vittorie non arrivano, specialmente in trasferta.
L’imperativo è “rialzarsi subito”, specialmente se l’obiettivo è quello ambizioso di arrivare in uno dei primi quattro posti, che varrebbe l’accesso in Uefa Champions League.
Eppure la partenza è stata una delle peggiori di Mourinho da quando ha ricevuto il patentino da allenatore: una vittoria, tre pareggi e una sconfitta, con ottobre alle porte.
E proprio con le foglie che, seccate sugli alberi, scivolano a terra, i capitolini ancora sono alla ricerca della prima vittoria esterna.
Al momento l’unico trionfo è stato quello casalingo contro i toscani dell’Empoli, in una gara a senso unico, finita 7-0 per i padroni di casa.
Diverso il discorso fra le mura nemiche: a Verona, al Bentegodi, è arrivato il primo ko casalingo, quindi il pareggio di Torino, con i granata che hanno ripreso il match ad una manciata di minuti dal triplice fischio grazie alla marcatura di Duvan Zapata.
Per questo motivo la squadra dello Special One ha bisogno necessario di sbloccarsi in trasferta: la gara di Genova contro i rossoblu nel turno infrasettimanale, a tal proposito, potrebbe cadere proprio a fagiolo per dare una scossa.
Eppure questo non è un problema “nuovo”: la Roma nelle ultime diciotto trasferte ha vinto appena tre volte, pareggiando in sette occasioni e uscendo sconfitta dal campo per ben otto incontri.
Una media ai limiti del ridicolo, pari a 0.89. Un numero inaccettabile per una squadra che vorrebbe arrivare in una posizione di rilievo in Serie A.
In 18 partite la squadra della capitale ha messo a segno appena 15 gol, prendendone 20; quindi segnando in media 0.83 gol a partita e subendone 1.11 per match.
Se consideriamo solamente il campionato, il trend è ancora peggiore, con appena 2 vittorie in un totale di 13 match nel 2023. Le sconfitte? Quasi il 50%.
Per questa ragione il nodo è quello di rialzarsi immediatamente e di farlo partendo appena dopo le note di “Guasto d’amore” di Bresh, che nella notte di giovedì allieteranno lo stadio prima del fischio d’inizio.
E si proverà a farlo con davanti il duo Dybala-Lukaku, l’arma di distruzione di massa sulla quale la Roma ha puntato per tornare a sentire, questa sì, la celebre musichetta della Champions League, ma al quale si chiede uno sforzo maggiore.
A partire proprio da domani notte, dove arrivare ai tre punti sarà non solo fondamentale, ma essenziale per ricominciare a sognare.
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