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Settori giovanili, il dramma del calcio italiano: il dato fa riflettere

Serie A

L’analisi condotta sui settori giovanili italiani fa parecchio riflettere sulle difficoltà dei giovani talenti: il dato che fa pensare.

Il tema dei giovani calciatori che riescono ad arrivare in Serie A ha da sempre acceso numerosi dibattiti. E’ infatti risaputo ai più che dei ragazzi che escono dalla Primavera soltanto una minima percentuale riesce a realizzare il suo sogno di calcare i campi del principale campionato italiano. Problema o semplice constatazione dei fatti? L’indagine condotta dal Corriere dello Sport ha infatti evidenziato come i numeri siano probabilmente troppo bassi e che pochi ragazzi, una volta finito il percorso nei settori giovanili, riescono a consolidarsi nel mondo del calcio professionistico.

D’altronde, tutto ciò, rappresenta un enorme sacrificio. Si pensa che i calciatori di Serie A, siano degli assoluti privilegiati che non conoscono il significato della fatica, eppure la scalata per arrivare ai piani alti è lunga, tortuosa e ricca di imprevisti. Al talento, infatti, si deve accompagnare una notevole dose di determinazione, costanza e fame. Elementi fondamentali nel percorso di crescita di un ragazzo giovane, e qualità che non sono sempre così comuni e scontate.

Calcio italiano, l’analisi dei settori giovanili

Più nello specifico, andando infatti ad analizzare i numeri di questa indagine, è possibile capire come soltanto una minor parte dei giocatori che escono dai settori giovanili riesca a confermarsi nel calcio professionistico. Come metro di giudizio è stato preso un campione di circa 400 ragazzi. Il 18% di essi riesce a togliersi la soddisfazione di arrivare in Serie C, dunque nel professionismo. Un risultato comunque importante, in una categoria da sempre molto allenante per i giovani talenti italiani. La forbice, però, si riduce e assottiglia ulteriormente in Serie B, con soltanto il 5% di giocatori. Inutile dire che approdare in Serie A sia praticamente un traguardo per pochi eletti. Solamente il 2% dei ragazzi che escono dai settori giovanili italiani riescono infatti a giocare nel principale campionato italiano.

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Dunque possiamo dire che il 25% dei giocatori può trovare collocazione nel professionismo, mentre le restanti percentuali fanno piuttosto riflettere. Sì perché nel 38% dei casi il giovane calciatore viene tenuto in rosa come fuori quota; il 28% finisce nel dilettantismo, in particolare tra Serie D ed Eccellenza. Numeri più bassi, invece, per chi si trasferisce all’estero (il 7%) e chi infine rimane svincolato e senza squadra, magari optando per dedicarsi ad altro (il 3%). Insomma, una mappatura piuttosto esaustiva che riassume a pieno quanto sia complicato raggiungere un sogno di tale portata. Tutto ciò però dimostra ancora una volta quanto sia fondamentale credere nei giovani talenti e concedergli sempre più fiducia in ottica futura, con l’obiettivo, chissà, di alzare queste percentuali e rendere il cammino verso il professionismo ancora di più alla portata.

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