Una partita fra Milan e Juventus anche nel segno dei giocatori americani, ben quattro in campo nella serata di ieri: Pulisic e Musah per i rossoneri e McKennie e Weah per i bianconeri. Le ultimissime notizie sul campionato italiano di Serie A
La serata di ieri ha consegnato un verdetto importante: c’è anche la Juventus nella corsa allo scudetto. I bianconeri infatti, a San Siro, hanno battuto il Milan di Stefano Pioli grazie al tiro di Manuel Locatelli deviato da Rade Krunic. Tre punti pesantissimi per la Vecchia Signora che, in pienissimo stile Massimiliano Allegri, ora è una serissima candidata al primo posto nel campionato italiano di Serie A. Fra i protagonisti del trionfo della Juventus ci sono senza dubbio due giocatori americani partiti titolari nello scacchiere tattico dell’allenatore livornese: Weston McKennie e Timothy Weah. Il primo, jolly di centrocampo, dopo le mille voci di calciomercato, resta sempre in bianconero e si ritaglia sempre uno spazio decisamente importante. Il secondo invece è la vera sorpresa gradita dell’estate dei trasferimenti della Juventus, una nota lieta nel roster della Juventus. Discorso un po’ diverso invece per i giocatori americani che militano attualmente nel Milan.
Pulisic e Musah, chance a metà e il Milan delude
In casa Milan invece, i due giocatori di origini USA che militano sono Christian Pulisic e Musah. Il primo è senza dubbio uno dei protagonisti della stagione rossonera. L’ex giocatore del Borussia Dortmund, in appena poche gare con la casacca del Diavolo, ha già conquistato tutti e si è preso, giustamente, una maglia da titolare senza se e senza ma.
Ieri sera però, l’espulsione di Thiaw ha portato Pioli a fare delle scelte e la decisione è stata la sostituzione proprio di Pulisic: una chance a metà! Musah invece, protagonista nella ripresa, ha giocato in maniera un po’ raffazzonata, ma in queste prime gare ha comunque messo in mostra una certa qualità sia dal punto di vista tecnico che fisico. Ieri sera non era la serata giusta, americani del Milan quindi non bocciati, ma rimandati.
