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AGOSTINELLI: “LA JUVE ORA HA CATTIVERIA, MA A VLAHOVIC MANCA IL SALTO DI QUALITÀ”

Vlahovic

Andrea Agostinelli, ex calciatore ed oggi allenatore, è intervenuto in diretta su TvPlay.it

“LA JUVENTUS HA UNA CATTIVERIA CHE NON VEDEVO DA TEMPO” – “La Juventus ha la cattiveria sportiva da provinciale. Ha voluto la vittoria con il Verona con una decisione che è da tanto tempo che non vedevo. Secondo me a livello e qualità di gioco sono migliorati rispetto all’ultimo, ma in ogni caso vedo che c’è una cattiveria sportiva che può fare la differenza. Poi i giocatori ci sono quindi se l’atteggiamento è questo sono sicuramente segnali molto positivi in vista del futuro. Mercato? Bisogna vedere come arriverà a gennaio. A volte si fa il mercato perché si sta andando male, ma se si stanno facendo buoni risultati le strategie possono cambiare strada facendo. Fabian Ruiz? Non penso che ad Allegri piaccia come calciatore”.

“COLPANI E’ UN GRAN GIOCATORE MA NON PUO’ TROVARE SPAZIO NELL’INTER” – “Nel 352 di Inzaghi, io penso che Colpani non possa giocare e lo stesso vale per Politano. Colpani ha fisico e tecnica, ma in questa grande squadra non può trovare spazio. Lui va bene come esterno offensivo a piede invertito quando c’è un 4-3-3 o 4-2-3-1 sempre con una copertura dietro. Non gli puoi far coprire 70 metri di campo. Lui è uno offensivo, molto bravo in fase di possesso palla e non è detto che impari a fare bene entrambe le fasi, ma è un gran bel giocatore. Barella-Frattesi-Colpani? Sinceramente è un reparto che ad oggi non vedo perché c’è bisogno anche di qualcuno che faccia il lavoro sporco ‘alla Gattuso’.

“NEL CALCIO DI OGGI NON ESISTONO SOSTITUTI O RIMPIAZZI” – “E’ ovvio che Zielinski ci può stare benissimo nella rosa dell’Inter, ma nel caso non si giocherà il posto con nessuno, nel senso che con cinque sostituzioni tutti i calciatori sono utili e magari giocano 25 partite a stagione fatte bene e si dimostrano essere decisivi. Squadre come l’Inter hanno tante competizioni e all’interno delle rotazioni ognuno diventa utile”.

“SCAMACCA E’ IL MIGLIOR CENTRAVANTI IN ITALIA” – “L’Atalanta è capace che in casa ti perde anche con una piccola, ma se stanno in giornata a livello fisico possono mettere in difficoltà anche le grandi squadre europee. Scamacca sta facendo molto bene, per me è lui l’attuale attaccante della Nazionale e faccio fatica ora a trovarne uno migliore”.

“ATTACCANTI AVVANTAGGIATI DALLA MARCATURA A ZONA” – “Una volta gli attaccanti italiani facevano fatica anche in Italia, ma una volta avevamo i migliori difensori, oggi non è più così. La dimostrazione è che i nostri centravanti quando sono andati all’estero hanno fatto fatica, mentre tornati in Serie A hanno segnato tanto. Vedi Immobile e Scamacca che rispettivamente in Spagna e in Inghilterra hanno faticato. Il passaggio alla marcatura a zona e non più a uomo ha senza dubbio favorito gli attaccanti. Prima ti marcavano a uomo e guardavano solo te, non la palla. Anche Immobile al top della condizione avrebbe faticato parecchio”.

“MOURINHO GRANDE GESTORE MA FA GIOCARE MALE” – “Mourinho è il miglior gestore di spogliatoio di tutti i tempi, ma non è assolutamente il migliore dal punto di vista tecnico-tattico. Per far giocare così male la Roma io penso che non ci voglia Mourinho, ma un qualsiasi altro allenatore. Con l’Inter è stato imbarazzante, e il dubbio viene quando vedi Bologna e Sassuolo che, proponendo un certo tipo di calcio, hanno strappato punti ai nerazzurri. La Roma fa una grande fase difensiva, ma quando c’è da fare qualcosa in più vanno in difficoltà. Dybala? Se lo fai giocare a 70 metri dalla porta perdi tutto il suo potenziale. Poi puoi renderlo più attivo anche nel recupero palla, ma se non valorizzi le sue immense qualità allora è l’allenatore che sbaglia”. 

“NON MI SPIEGO LA MANCATA ESPLOSIONE DI VLAHOVIC” – “E’ un grande giocatore ma non capisco perché non ci sia ancora stato questo salto di qualità, non so se per colpa degli infortuni, ma non è scontato che un calciatore ‘esploda’. Quando si dice che uno a 20 anni è forte e a 25 lo sarà ancora di più non è vero. Il salto di qualità è composto da tante sfumature. Ho visto tanti giocatori forti che poi potevano fare molto di più”. 

“LE SCELTE DELL’ALLENATORE NON DEVONO ESSERE INFLUENZATE DAL NOME” – “Il mestiere dell’allenatore è il mestiere delle scelte. Io sono sempre stato dalla parte di Spalletti perché ritengo che le scelte dell’allenatore non debbano essere influenzate dal nome. Devi essere intelligente a saper trattare con ogni giocatore perché ognuno ha la sua personalità, ma sei tu che scegli i giocatori da schierare, sei pagato per farlo. Le belle parole di Totti mi fanno piacere perché significa che nessuno è cattivo, ma sono solo incomprensioni”.

 

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