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Martin Castrogiovanni, il racconto della malattia: “Mi diedero 6 mesi di vita”

Martin Castrogiovanni

Martin Castrogiovanni, ex stella dell’Italrugby e conduttore di Tu Si Que Vales, ha parlato della sua malattia: le sue parole.

Lui è uno dei volti più amati del piccolo schermo nostrano, dal 2017 alla co-conduzione di Tu Si Que Vales, quest’anno al fiano di Alessio Sakara e Giulia Stabile, che ha preso il posto di Belen Rodriguez. Stiamo parlando chiaramente di Martin Castrogiovanni, per tutti Castro, ex star della Nazionale azzurra di Rugby.

Dopo la fine della sua straordinaria carriera (nel palmares 1 Campionato italiano, 1 francese, 4 Premiership, 2 Champions Cup), Martin Castrogiovanni è diventato un ospite fisso del piccolo schermo nostrano. Prima di approdare a Tu Si Que Vales, infatti, ha partecipato a Ballando con le Stelle e ad Amici Celebrities. 

Castrogiovanni: il racconto della malattia

Qualche tempo fa, Martin Castrogiovanni ha raccontato per la prima volta in tv della sua malattia: nel 2015 gli venne diagnosticato un neurinoma al plesso lombare mentre si trovava in Inghilterra, mentre si trovava in ritiro con la Nazionale azzurra. Il tumore venne asportato con un delicato intervento chirurgico. Ha raccontato l’ex rugby: “Mi dicono che ho il nervo sciatico infiammato, un bel punturone di antidolorifico e vado in campo. Gioco malissimo, arrivo sempre in ritardo, vengo criticato e mi sento vecchio come mai mi è capitato. Chiedo allo staff sanitario di vederci chiaro. Mi portano in ospedale, mi fanno una risonanza e aspetto i risultati. Mi fanno leggere il referto e scopro di avere un neurinoma al plesso lombare, un tumore per il quale gli inglesi mi danno 6 mesi di vita”.

Martin Castrogiovanni
Martin Castrogiovanni, il racconto della malattia – (TvPlay.it / Instagram: @MartinCastrogiovanni)

Il co-conduttore di Tu Si Que Vales continua: “Vengo di corsa alla clinica Humanitas a Milano e lì mi dicono che è raro che quel tumore sia maligno, però l’operazione sarà rischiosa perché potrei perdere l’uso della gamba. Mi operano, muovo la gamba. Un mese dopo sono di nuovo in campo. Mi sono operato il giorno dopo del mio compleanno. Immaginate il giorno del mio compleanno come era quella stanza lì. Inutile dire che non hai paura. È normale. L’importante è reagire”.

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