PELLEGATTI: “IBRAHIMOVIC COME ORIALI. CARDINALE LO VUOLE A TUTTI I COSTI”

Carlo Pellegatti, giornalista tifoso del Milan, è intervenuto ai microfoni di TvPlay

“IBRAHIMOVIC, TUTTO VERTE SUL RUOLO” – “C’è l’incontro tra Ibrahimovic e Cardinale. Lui non dirà una parola ma l’immagine sarà fondamentale. Il Milan lo ha sempre smentito questo incontro, Ibrahimovic diceva “Devo incontrarlo”. Bisogna star li a vedere che succede. Ne va del futuro del Milan. Chiedersi quale sarà il suo ruolo ci sta. E’ li che verte la situazione. Ibrahimovic non va certo a tagliare i nastri. Bisogna vedere che ruolo vuole. Se gli darà il ruolo di consulente personale è come se hai un pass per entrare ovunque. Se si sente importante verrà. Poi lui adesso fa quello che vuole, è in una zona di conforto dopo anni di calcio. Se deve andare prende e va. Se torna al Milan si tratta di ritornare alla sua realtà, che sino a qualche settimana fa non voleva tornare a vivere. però mi hanno detto che quando è andato a Milanello ha sentito una scossa, è come la passione”.

“IBRA TUTOR? PERCHE’ NON SI E’ DETTO DI MALDINI?” – “Perché quando c’era Maldini non si è detto tutor di Pioli? Era un dirigente, aveva i confronti, parlava ma non era il tutor. Vogliamo Ibra come un dirigente che vada a Milanello e che si confronti. Anche il management non ha l’esperienza di de Laurentiis, in certe situazioni bisogna avere persone fidate. E’ una aggiunta al club, non una cosa che sminuisce”

“IBRAHIMOVIC SAREBBE COME ORIALI” – “Come la prenderebbe Pioli? Se è onesto si rende conto che non può gestire tutto. Serve una figura d’aiuto. Chiamatelo come volete. Sarebbe l’Oriali o il Vialli della situazione. Non avendo uno come Galliani che faceva entrambe le cose serve una figura così. E’ un management molto giovane, il Milan che perde contro una Udinese è una cosa nuova per loro. Serve uno che aiuti in maniera concreta l’allenatore. Hernandez non sta andando bene, l’anno scorso andava Maldini a parlare se ci fossero problemi. E’ già difficile che ci sia questa cosa con l’allenatore” .

“TUTTO DIPENDE DA CARDINALE” – “A sensazione dipende tutto da quello che gli dice Cardinale e da cosa pensa lui quando si vede dentro. Ho voglia di andare a Milanello o alle riunioni? O ho voglia di andare a pescare? Dal punto di vista economico il Milan dice “Dammi quello che vuoi”. Mi dicono che se lui perdesse contratti individuali a causa del ritorno al Milan i rossoneri metterebbero la differenza. Non ti so dire se lo vogliono Pioli o i giocatori. Ma lui lo vuole Cardinale, anche per il brand. Lo vuole assolutamente. Non credo sarà l’aspetto economico a fermare la cosa”.

“APPOGGIO LA VOGLIA DI GIOCARE” – “Il rigore nella gara contro l’Udinese? Dal vivo ero convinto lo togliessero. Ma io al tempo mi arrabbiai molto quando tolsero il gol a Kessie per il “fuorigioco geografico” contro il Napoli, perché avevamo giocato bene. Ma contro l’Udinese se dobbiamo parlare di prestazione e della partita è meglio lasciar perdere. Vincere come la Juve a Firenze? Non è nella filosofia del Milan. Io appoggio la voglia di Pioli di giocare sempre.

“CON ALLEGRI PARLO DI CAVALLI” – “Allegri? E’ un caro amico. Ma io e lui quando ci sentiamo parliamo solo di cavalli”.

“IL GIOCO DEL MILAN E’ DISPENDIOSO” – “Il Milan spende tante energie. Vederlo giocare è molto bello quando gioca bene. Ma è dispendioso. L’Inter quando parte in 15 secondi e 5 passaggi va la. Invece il gioco del Milan è andare avanti e pressare, ed è molto dispendioso. Nelle due manifestazioni fai fatica”.

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