Alvaro Morata, il racconto drammatico dell’ex Juve: “Ho temuto per la vita di Alice”

Nel corso di un’intervista rilasciata a Verissimo di Silvia Toffanin, Alvaro Morata ha parlato di un momento delicatissimo: le sue parole.

Coppia amatissima dal grande pubblico, Alice Campello e Alvaro Morata sono due star dei social. I due si sono conosciuti nel 2015, durante la prima esperienza del giocatore spagnola a Torino, sponda Juventus. Due anni dopo, il 17 giugno del 2017, sono convolati a nozze. Nonostante il ritorno a Madrid, all’Atletico, la coppia ha deciso di tenere la bellissima villa di Torino, dove Alice vive insieme ai 4 figli della coppia, facendo spola con la Spagna.

Le parole di Alvaro Morata

Nel corso della puntata di domenica 12 novembre del talk di Canale 5 Verissimo, condotto da Silvia Toffanin, Alvaro Morata e Alice Campello – in collegamento – hanno parlato della loro storia d’amore, ma anche di un momento terribile vissuto dalla famiglia, non molto tempo fa. La coppia ha quattro figli: i gemellini Edoardo e Alessandro, Leonardo e la piccola Bella, nata lo scorso gennaio. Proprio dopo il parto di Bella, sono sorte delle complicazioni per Alice, come ha raccontato Morata: “Sono stato 18 ore in ospedale, non capivo cosa stesse succedendo. Non potevo mostrarmi fragile. Dovevo buttare fuori forza anche da dove non l’avevo. Mi sono messo a vomitare, per me è stato molto dura, mi è crollato il mondo addosso. I medici mi hanno detto che forse avrebbero dovuto toglierle degli organi, ho risposto che aveva solo 28 anni e tutta la vita davanti. I medici mi hanno detto che l’importante era che i bambini avessero ancora una mamma”. 

La bellissima famiglia ha emozionato e non poco il grande pubblico nostrano e Morata, visibilmente emozionato, ha raccontato: “Se mi avessero chiesto da ragazzino di disegnare mia moglie e i miei figli, li avrei disegnati esattamente così”. In seguito l’attaccante della nazionale iberica ha parlato del suo futuro: “Cosa farò quando smetterò? Sicuramente non l’allenatore. Non voglio stare ogni sabato e domenica con lo stress, o stare lontano tanto tempo da solo, o comunque tanto tempo fuori casa. È da tanti anni che non facciamo una lunga vacanza insieme, io e la mia famiglia. Penso quindi che resterò nel mondo del calcio, ma per aiutare chi è in difficoltà”.