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PISTOCCHI: “CONTE SI È PROMESSO ALLA JUVENTUS, PORTEREBBE LA GIUSTA RIVOLUZIONE”

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Davide Marchiol

Maurizio Pistocchi, giornalista, ha parlato ai microni di TvPlay

“CONTE SI È PROMESSO ALLA JUVENTUS” – “Non abbiamo grandi alternative in questa nazionale, non abbiamo i Pirlo, i Maldini, i Totti, i Vieri e i Del Piero. Chiesa, secondo me, è un ottimo giocatore da 4-3-3, infatti in nazionale si esalta perché qualcuno gli copre le spalle. Sulla sinistra è uno dei giocatori più bravi che abbiamo. Può migliorare in alcune situazioni, ieri a un certo punto si era ritagliato un ottimo spazio, ma ha continuato a dribblare a testa bassa perdendo la palla. Deve imparare a non improvvisare. Allegri però sappiamo che la vede in maniera diversa, si sogna le disposizioni di notte e pensa che il giocatore bravo debba fare quello che gli pare. La Juventus ha altri esterni bravi, penso a Iling, che però non gioca mai. Abbiamo visto nel Frosinone un ottimo Soulè che mi piace tantissimo. Abbiamo visto De Winter e Dragusin. Secondo me il futuro della Juventus è investire sul gioco e i giocatori giovani. Tutte le news che io ho in questo senso mi dicono che Conte si sia promesso alla Juventus”.

“CONTE PORTEREBBE LA RIVOLUZIONE GIUSTA ALLA JUVENTUS” – “Penso che Vlahovic sia un giocatore che con Conte potrebbe sicuramente esplodere, ricordo che la Juventus quando ha vinto lo Scudetto con Conte l’anno prima era arrivata settima. Non aveva inizialmente grandissimi giocatori, chi ha a disposizione dev’essere funzionale e ogni giocatore dev’essere collegato agli altri. In questo senso Vlahovic mi sembra più adatto di Chiesa che ha grande mercato in Premier League, ha anche cambiato agenti da poco. Queste partite internazionali sono anche una vetrina, dopo la gara di ieri qualcuno in Inghilterra lo ha visto e sicuramente lo sta tenendo in considerazione. Conte potrebbe essere la scelta, qual ora il suo ritorno si concretizzasse, per rivoluzionare un po’ la Juventus. In questo momento sono stati bravi nella gestione dell’U23 rispetto alla prima squadra, dove sono stati buttati tanti milioni. Su Pioli al Napoli non mi sembra adatto a raccogliere l’eredità di Spalletti, vedo meglio un Farioli o un Calzona per le loro idee di calcio”.

“SU MUDRYK ERA SICURAMENTE RIGORE” – “Certo che era rigore, si vede benissimo. Oggi ho sentito tante di quelle stupidaggini che mi sono imbarazzato, lì ci sono due concetti da valutare, chi gioca la palla e se c’è un tocco. La palla la gioca Mudryk e il tocco è evidente, Cristante è in ritardo, taglia la strada a Mudryk, non si può non notarlo. Si ricorderà una partita tra Juventus e Napoli di qualche tempo fa, il portiere del Napoli esce su Cristiano Ronaldo in presa bassa, lo stende e viene espulso il portiere per chiara occasione da gol. Non puoi mettere la gamba davanti all’avversario in quel modo, è ABC del regolamento. Mi rendo conto che tanta gente pensa di conoscere il regolamento senza averlo studiato. L’Italia per quanto riguarda la partita penso abbia fatto il massimo. Rendiamoci conto che gioca Raspadori che è probabilmente il miglior giovane italiano e non è titolare nel Napoli. In Serie A andiamo a vedere chi sono i titolari delle grandi, in cima c’è Lautaro Martinez. L’unico tra i top è Ciro Immobile, che a mio avviso è un buon giocatore, ma che in alcune cose fa un po’ di fatica, a gestire la palla spalle alla porta, a giocarla con i compagni, è molto forte nell’attacco della profondità. Vedo una squadra con un’identità, che prova a giocare sempre il pallone. Poi però bisogna farsi un paio di domande sul come siamo passati dai Vieri e Toni ai Raspadori e Scamacca, come siamo arrivati a questa mediocrità? Gravina che ha detto di aver preso un dovere con gli italiani per portarli agli Europei che riforme ha portato in questi anni?”.

“IL PROGETTO DI BAGGIO VA RITIRATO FUORI” – “C’è un progetto nei cassetti della scrivania del presidente federale da un po’ di anni, redatto da Roberto Baggio e da un mio amico, ma non per questo ne parlo, molto bravo dal punto di vista della gestione dei dati, che è Adriano Bacconi. Un progetto che partiva dalle scuole giovanili per finire nei top club. Questo progetto è stato chiuso in un cassetto da Abete e mai più ripreso. Ci si chiede cosa bisogna fare, bisogna prendere quel progetto e iniziare a studiarlo. Abbiamo un problema dal punto di vista sia tecnico che gestionale, ci sono troppe società che lavorano sugli stranieri perché fa comodo, ci sono tanti vantaggi per tante persone. Quindi magari dei giocatori bravi che avrebbero possibilità faticano ad emergere”.

 

Davide Marchiol

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