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FABIO LIVERANI: “CONTATTATO IN ITALIA E ALL’ESTERO, IL PARMA E’ PRONTO PER LA PROMOZIONE”

Fabio Liverani, l'intervista in esclusiva a TVPlay

Fabio Liverani, ex allenatore di Cagliari, Parma e Lecce, è intervenuto ai microfoni di TVPlay nel corso di “B-Time”

“IL PARMA E’ LA SQUADRA PIU’ PRONTA PER TORNARE IN SERIE A” – “Il Parma è la squadra più pronta per il salto di categoria credo che stanno mantenendo un livello molto alto, l’anno scorso non sono riusciti a salire soltanto per alcuni episodi. Quest’anno sono ripartiti da dove avevano lasciato con continuità di risultati per merito della società e dell’allenatore e hanno buone possibilità di farcela anche se la concorrenza è alta perché sono ci sono tante rivali in pochi punti”.

“HO SALVATO LA TERNANA GRAZIE AL VALORE UMANO DEI GIOCATORI” – mancavano 13 partite, eravamo messi male ma avevo una squadra con valori sia tecnici che umani di grandi calciatori e uomini era un po’ tutta alla deriva facendo qualcosa di straordinario ma ci vuole sempre oltre al calciatore l’uomo e in quella squadra ne aveva tanti.

“FABREGAS STA FACENDO MOLTO BENE AL COMO” – “Non era un cambio che si poteva immaginare, il Como stava tenendo un passo importante e non c’erano avvisaglie di questo cambiamento. E’ stata una scelta interna del club molto e a livello di risultati è ineccepibile l’arrivo di Fabregas. Come calcio non di discosta molto da quello che era prima ma ci vuole tempo per cambiare filosofia e soprattutto è più difficile farlo in corsa”.

“MI HANNO CHIAMATO SQUADRE ITALIANI ED ESTERE” – “Non mi piace dire chi mi ha chiamato, in questi mesi è capitato più volte con squadre italiane e all’estere ma è giusto parlare quando c’è la fumata bianca. Per lo più nel Cosenza l’allenatore (Fabio Caserta) è stato mio amico e compagno di stanza quindi c’è ancora più rispetto per questo collega”.

“ALLA SOSTA CAPIREMO DOVE PUO’ ARRIVARE IL PALERMO” – “La proprietà è molto solida con obiettivi chiari di grande crescita e sviluppo come tutte quelle del City Group. L’anno scorso è stato di transizione, quest’anno con un mercato più importante l’asticella si è alzata. La prima parte di stagione è stata buona, sicuramente nelle ultime partite invece è venuto a mancare qualcosa. I motivi possono essere tanti, sicuramente gli infortuni o un momento che gira bene o male quello che può aiutare è il lavoro e quel pizzico di fortuna per invertire le cose. Le prossime tre partite saranno uno spartiacque e vedremo durante la sosta dove può arrivare il Palermo”.

“LA MIA ESPERIENZA AL PALERMO? AVER PORTATO 40MILA TIFOSI ROSANERO ALL’OLIMPICO PER LA FINALE DI COPPA ITALIA E’ STATO INCREDIBILE” – “Ho vissuto 3 anni incredibili a Palermo, seppur lì a 33 anni ho subito l’infortunio più bruttO della mia carriera: la rottura del crociato. Il mio ricordo più bello di quell’esperienza resta senza dubbio l’aver portato 40.000 tifosi rosanero all’Olimpico per la finale di Coppa Italia (nel 2011, ndr) contro l’Inter. I tifosi contestano Corini? Non è facile giocare in casa per i rosanero al momento”. 

“IL CATANZARO E’ LA SQUADRA PIU’ DIVERTENTE DELLA SERIE B” – “Il Catanzaro è la squadra che mi divertente di più: hanno idee e soprattutto le mettono in pratica credendo nei principi del proprio allenatore nonostante non ci siano grandi nomi. Mi ricorda un po’ il mio Lecce perché giocavamo con grande voglia, fame e convinzione con tutti i giocatori uniti”.

“IL PADOVA E’ LA PIAZZA GIUSTA PER PALOMBI” – “Simone Palombi con me alla Ternana e al Lecce ha fatto benissimo, Dopodiché qualche scelta, ambiente e squadra che non era adatta a lui ha rallentato il suo percorso di crescita. Il Padova però credo sia la piazza giusta per poter ripartire, la Serie C credo sia un po’ pochino stretta per lui ma è giusto si riprenda sul campo le categorie superiori”.

“I 5 ANNI ALLA LAZIO SONO STATI IL PUNTO PIU’ ALTO DELLA MIA CARRIERA”: “Sicuramente quelle stagioni lì alla Lazio hanno rappresentato un punto importante della mia carriera. Giocavamo per vincere in tutte le competizioni. Il calciatore più forte con cui ho giocato? Ce ne sono tanti. Alla Lazio ho condiviso lo spogliatoio con tantissimi campioni già affermati come Stam, Stankovic, Crespo, Simeone, Nesta. Al Palermo e alla Fiorentina ho invece giocato con giovani che poi sono esplosi come Cavani, Pastore, Mutu, Toni, ma anche lo stesso Miccoli o Frey”. 

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