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CASCELLA: “VITTORIA DELLA SUPERLEGA MA NON TRIONFO, NULLA E’ CERTO. SERVONO CAUTELA E EQUILIBRIO”

Ceferin

L’avvocato Angelo Cascella è intervenuto in diretta ai microfoni di TvPlay.

“LA PRONUNCIA DI OGGI E’ UN VITTORIA DELLA SUPERLEGA MA NON UN TRIONFO” – “A me fa piacere che ci sia stata questa pronuncia, forse un po’ inaspettata. A livello politico, i vari stati che fanno parte dell’UEFA, l’avevano appoggiata contro la Superlega che all’epoca era considerata come qualcosa di contrario ai principi dello sport. Questi enti che operano in questo mondo sono delle vere e proprie multinazionali che hanno un potere economico pazzesco e per questo motivo non possono essere separate dal rispetto del diritto comunitario. Sotto questo aspetto è stata dunque sancita la violazione dei principi della concorrenza, con un abuso di posizione dominante. Poi non abbiamo tutta la sentenza, ma soltanto un comunicato stampa scarno di una pagina. Tutto ciò non vuol dire che debba essere approvata la Superlega, andiamoci cauti, nonostante abbia cambiato il suo format rispetto a quello originale. Io sono dell’avviso che sia una vittoria ma non un trionfo da parte della Superlega. Il primo paese che si è tirato indietro è l’Inghilterra che già di per sé ha una sua Superlega che finanzia la Premier League e tutto il calcio inglese. Come puoi eventualmente sanzionare un club che si è allontanato dalla competizione? Io penso che bisognerà vedere cosa succedere a tutte le relazioni tra Superlega, UEFA e FIFA”.

“NON C’E’ NULLA DI CERTO RIGUARDO ALLA SUPERLEGA PERCHE’ NON CI SONO PRECEDENTI” – “In sostanza UEFA e FIFA hanno spinto per dire ‘o sei dentro o sei fuori’, senza avere un piede in due scarpe. Nel momento in cui mi impedisci di partecipare a una competizione di fatto mi crei un danno. Bisogna capire se tutto ciò è compatibile con le norme del diritto di comunitario. Se quattro persone decidono di creare una loro associazione, un altro soggetto non può lamentarsi. Ritengo che non ci sia nulla di certo perché non ci sono precedenti. L’intervento odierno ha chiarito che alcune cose fatte finora da UEFA e FIFA non siano conformi al diritto comunitario. Ipotizziamo che la federazione debba attenersi a quello che l’UEFA impone. Ipotizziamo dunque che Inter, Milan, Juve e Napoli si iscrivano alla Superlega tra tre anni. Stando alle norme attuali la federazione dovrebbe escluderle dalla Serie A. Ma che campionato sarebbe se queste squadre venissero lasciate fuori?” 

“SUPERLEGA NATA PER QUESTIONI ECONOMICHE, ORA SERVE TROVARE EQUILIBRIO” – “La questione nasce come problema economico perché ogni squadra che si voleva iscrivere era per aumentare gli introiti. Successivamente è diventato un problema di diritto e il terzo passo sarà quello politico. I soggetti che sono interessati dovranno trovare un equilibrio perché uno scontro non porterà vantaggio a nessuno. L’Eurolega nel basket, ad esempio, dopo un inizio un po’ confusionario è riuscita a prevalere sul resto, e nonostante tutto le società continuano a partecipare ai campionati”. 

 

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