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ANGELOZZI: “TANTE RICHIESTE PER SOULÉ, MA SONO CONVINTO CHE RESTERÀ FINO A GIUGNO. BONUCCI L’HO VENDUTO IO ALLA JUVE DAL BARI E SAREBBE PERFETTO PER LA ROMA”

Leonardo Bonucci. (ansa-tvplay)

Guido Angelozzi, ds del Frosinone, ha rilasciato alcune dichiarazioni in esclusiva ai microfoni di TvPlay.

“GROSSO ARTEFICE DELL’ATTUALE FROSINONE” – È stato un anno meraviglioso. Abbiamo iniziato un percorso con Fabio Grosso dopo l’esonero di Nesta nell’anno in cui sono arrivato io. Ringrazio tutti, ma principalmente Grosso che è stato l’artefice.

“DI FRANCESCO TOP IN SERIE A” – Di Francesco è uno dei migliori allenatori d’Italia, lo conoscevo benissimo perché avevo già lavorato con lui al Sassuolo ed ero sicuro che avrebbe fatto bene. Se uno è bravo è bravo. Di Francesco ha fatto ottimi risultati al Sassuolo ma non dimentichiamoci anche di quando era alla Roma. Venne esonerato quando era quinto in classifica. Ha una preparazione da grande club e per me è un top.

“IL LAVORO CONTA PIÙ DEI RISULTATI” – Un dirigente deve avere la capacità di capire il lavoro che sta facendo un allenatore col suo staff. Io vado tutti i giorni a vedere gli allenamenti e capisco in che maniera uno sta lavorando. Allo Spezia avevo portato Vincenzo Italiano dal Trapani, le prime 8 partite eravamo ultimi e io andai in conferenza stampa a dire ‘Io sono convinto che farà bene e non lo cambio, se la proprietà vuole mandarlo via deve mandare via prima me e poi lui’. Lo stesso presidente mi disse di non preoccuparmi e di continuare a lavorare.

“IN ESTATE ERAVAMO SENZA SQUADRA” – La bravura di un dirigente è cercare di coniugare tutte le componenti che esistono all’interno della società con l’aspetto tecnico. Io so le caratteristiche che cerca Di Francesco e cerco di trovargli giocatori adatti per fargli attuare le proprie idee. In estate siamo partiti in ritiro senza squadra, ma lui è stato bravo a far mantenere sempre una certa mentalità al gruppo. Poi i giocatori sono iniziati ad arrivare e lui è riuscito a creare un sistema di gioco in pochissimo tempo.

“COME MARITO E MOGLIE” – Di Francesco è stato facilitato dal fatto che l’ho conosciuto prima come calciatore al Perugia e poi al Sassuolo da dirigente, c’è un feeling, siamo come marito e moglie ormai! Lui è responsabile della squadra e io della parte organizzativa e tecnica della società. C’è rispetto e abbiamo un presidente a cui piace il dialogo e con cui possiamo confrontarci apertamente per portare avanti questa “favola” del Frosinone.

“NON TARPIAMO LE ALI A DI FRANCESCO SE VUOLE ANDARE VIA” – C’è una stima talmente forte tra il Frosinone e Di Francesco che, anche se c’è un contratto in essere con delle clausole, credo di poter dire che se arrivasse qualche big a chiederci Di Francesco per come ha lavorato saremmo orgogliosi. Dovrà essere lui a scegliere se rimanere al Frosinone o andare via, noi le ali non le tarpiamo a nessuno.

“TUTTI CI DAVANO PER MORTI” – Meglio ancora dello 0:4 al Napoli è stata la prima vittoria in Serie A contro l’Atalanta. Vedere il mister e tutti i ragazzi felici è stata una bella soddisfazione, ma poi oltre alla vittoria col Napoli abbiamo eliminato anche il Torino in gara secca dopo aver perso 4:3 a Cagliari dacché vincevamo 0:3. Tutti ci davano per morti. Invece siamo andati a giocare a Torino e abbiamo vinto 1:2.

“CASI COME LUSUARDI SONO LE MIE SODDISFAZIONI” – La Coppa Italia è utile perché ci dà modo di provare ragazzi che si pensa non possano essere ancora pronti e invece poi lo sono, com’è capitato a Lusuardi, che è un ragazzo del 2004 che abbiamo preso dalla primavera, però il mister coraggiosamente l’ha fatto giocare al Maradona e ha fatto una partita strepitosa, poi l’ha riconfermato con la Juve e ha fatto una bella partita. Queste sono le mie soddisfazioni.

“IL FISICO DI CHIELLINI E I PIEDI DI BONUCCI” – Gatti è stato un ragazzo che seguivo già dallo Spezia quando giocava nei dilettanti. Quando l’ho visto con i miei collaboratori ero già convinto della sua forza, dissi che aveva i piedi di Bonucci ed il fisico di Chiellini. C’erano tante società interessate, ma la Juve è stata la più svelta.

“IL PACCHETTO JUVE” – Soulè lo conoscevo dalla seconda squadra della Juve, andai a vedere Juventus A – Juventus B e pensai subito che a Di Francesco sarebbe piaciuto, mancino che viene in mezzo al campo e aveva determinate caratteristiche. Quando lo chiesi alla Juve ci dissero che non potevano darcelo, perché c’erano delle richieste e stavano trattando per venderlo, invece poi incontrando in tribuna Giuntoli mi ha detto “perché non ti prendi pure Barrenechea?” Così abbiamo fatto un pacchetto, pure con Kaio Jorge. Sono stato bravo perché avevo paura che Soulé non sarebbe venuto da solo, così ho convinto prima Barrenechea, sapendo che erano molto amici. Inoltre perché Di Francesco voleva anche quel tipo di mediano.

“FINO A GIUGNO RESTA QUI” – Soulé lo volevano in tanti, spagnoli, olandesi ed è tutt’ora molto seguito, ma la Juve ci ha detto almeno fino ad oggi che è molto contenta del percorso che stanno facendo sia lui che Barrenchea e Kaio Jorge, quindi sono convinto che resteranno fino a giugno, poi a giugno si vedrà.

“GHEDJEMIS COLPO DI PROSPETTIVA” –  Stiamo lavorando su un ragazzo francese del 2002, un esterno, Ghedjemis. Se riusciamo a prenderlo sarà un colpo di prospettiva, perché ha bisogno di lavorare. Un po’ come è successo per Oyono che arrivò da una squadra ultima in classifica di terza categoria francese. Segnatevi anche questo nome perché avrà un grande futuro.

“NON CERCHIAMO FENOMENI” – A volte dico ai procuratori che mi fanno vedere certi video in cui sembrano tutti fenomeni che noi di fenomeni non ne cerchiamo. Vogliamo giocatori che abbiano determinate qualità, che possono avere una prospettiva e li prendiamo. Noi lavoriamo con un ragazzo che segue tutti i campionati, individuiamo i giocatori per noi più validi e poi li andiamo a vedere 3 o 4 volte, poi il mio capo-scout li incontra di persona per parlarci e capire che tipo di ambizioni hanno. Quindi a quel punto sentiamo anche il parere di Di Francesco e i suoi collaboratori, perché l’allenatore deve credere in questo tipo di percorso.

“BONUCCI ALLA ROMA” – Se la Roma ha deciso di puntare su un giocatore esperto Bonucci è perfetto, perché è stato un grande giocatore. Inoltre lo conosco bene perché quando ero direttore sportivo del Bari l’ho venduto io alla Juve. Marotta e Paratici vennero a cercarmi in albergo alle 3 di notte e abbiamo fatto l’operazione di nascosto. Bonucci per come gioca la Roma a 3 è perfetto.

“BERARDI PUÒ PARTIRE” – Berardi quando c’ero io all’inizio era molto legato alla famiglia Squinzi. Perché è stato preso per la strada e inserito nella vita sociale del Sassuolo. Lui è un ragazzo che non vuole perdere mai, ma anche il Sassuolo alla fine non vuole perderlo. C’è stato un momento quando c’eravamo sia io che Di Francesco in cui era quasi della Juve, ma lui era combattuto e alla fine una volta lui una volta Squinzi dissero di no. Secondo me a gennaio non lo vendono, a giugno chissà. Può incidere anche in un top club e ora ha più esperienza.

“CONTRO LA LAZIO CE LA GIOCHIAMO” – La Lazio è una grande squadra ed è allenata da un grande allenatore. Anche senza Immobile e Luis Alberto i giocatori ce li hanno. Noi anche abbiamo qualche assenza ma ce la andiamo a giocare e giocheremo a viso aperto.

“FUTURI TOP PLAYER” – Parecchi giocatori potrebbero entrare in orbita top-club, quelli della Juve o del Bari. Poi ovviamente Cuni e Ibrahimovic, ma anche Harroui aveva iniziato benissimo. Non dimenticherei neanche Mazzitelli, Marchizza… purtroppo abbiamo avuto infortuni importanti, ma dobbiamo guardare avanti. Con Kaio Jorge abbiamo fatto un bel lavoro con i fisioterapisti. Erano due anni che non faceva una partita intera. Ora sta giocando e secondo me è forte. Ha un potenziale importante se recupera al 100%. 

“GROSSO DIVENTERÀ TOP” – Grosso l’ho scoperto al Chieti in C2 e l’ho portato al Perugia, c’è una stima ed un’amicizia enormi. Credo che farà grandi cose perché è preparato e ha le phisique du rol per diventare un allenatore top. 

“DA MADRID AL FROSINONE” – I rapporti sono importanti in tutti i settori, a me era stato offerto Reiner e io pensavo mi stessero prendendo in giro. Un giocatore del Real Madrid al Frosinone? Poi ero a pranzo con Braida e gli ho chiesto di chiedere ad Ancelotti se è vero che lo danno, com’era, ecc. Sembrava finita lì, poi fu Carlo a richiamare e dire che si sarebbe potuta fare. Inoltre il procuratore di Renier è lo stesso di Kaio Jorge, altrimenti come pensate che si possa convincere uno che sta Madrid, pagato 30 milioni, a venire a Frosinone? Con tutto il rispetto, ma non è una cosa semplice. Invece è arrivato con grande entusiasmo, poi si è portato la famiglia… è stato bello. Anche leggere “Frosinone” in prima pagina su As è stato un onore. 

“SERVONO DUE DIFENSORI” – In entrata qualcosa faremo. Stiamo cercando principalmente due difensori. Zerbin è un giocatore che ci piace e che è già stato con noi. Lo stimiamo ma dipende anche dal Napoli. 

“FIDUCIA ALL’ATTACCO” – Siamo molto fiduciosi verso tutti i nostri attaccanti, da Cheddira a Kaio e Cuni, perché nessuno di questi conosceva la Serie A e sapevamo che l’avremmo un po’ pagata questa cosa. Se tu vai a vedere però noi abbiamo il quinto o sesto attacco della Serie A, quindi in un modo o nell’altro il gol lo troviamo grazie a Di Francesco. 

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