Il 2024 sarà un anno fondamentale per lui, il fondatore del magazine lo mette in guardia.
La vicenda che ha coinvolto Toto Wolff non è la prima e non sarà di certo l’ultima che sconvolgerà, o proverà a farlo, la Formula 1. Tutto il circus è ormai abituato a casi di questo tipo, soprattutto con l’espansione di uno sport già estremamente popolare. Ma cosa era successo?
Il team principal della Mercedes era stato accusato di conflitto di interessi a causa della sua relazione con Susie, amministratore delegato della F1 Academy e membro della FOM, con la quale Wolff avrebbe scambiato informazioni riservate. Tutto era partito dalle insinuazioni di Business F1 Magazine, che aveva sollevato il polverone. Subito, però, il dietrofront della federazione che aveva negato l’apertura formale delle indagini a causa della mancanza di prove fondate.
Nel numero di gennaio Business F1 Magazine torna all’attacco dichiarando che la loro indagine era partite dalle parole di Jonathan McEvoy sul Daily Mail, dove il giornalista britannico ipotizzava il conflitto di interessi. Una riflessione che a molti era sembrata una vendetta visto lo scontro con Wolff nella conferenza stampa di Las Vegas.
Toto Wolff, il magazine continua l’attacco
Non per Business F1 Magazine, che ha deciso nell’edizione di gennaio di continuare la sua indagine, con il fondatore della rivista in persona. Come riportato da FormulaPassion.it, Tom Rubython parla di difendere l’indifendibile sostenendo che Wolff stia sfruttando il polverone per sviare l’attenzione dai insuccessi della Mercedes in pista.
“È un team principal in declino, ha perso il suo fascino. Lui sa bene che se il suo team non farà bene nel 2024, lui è fuori. Probabilmente si rende conto di aver già fatto il suo tempo, quasi nessun team principal è riuscito ad avere successo dopo i 5 anni“, ha scritto Business F1 Magazine.
L’analisi di Rubython si sposta, poi, sulle accuse ricevute da parte di Susie Wolff di sessismo. “Lo show messo in scena da Toto e sua moglie ad inizio dicembre è incredibile. Non sono stati trattati in maniera diversa da Helmut Marko – ha spiegato – quando fu indagato dal comitato etico FIA nel 2023″.
“Quando Toto viene trattato allo stesso modo si mette a gridare. L’idea che a nostra storia possa essere basata sull’odio e il pregiudizio è ridicola. Stiamo parlando – ha aggiunto – di una semplice storia di conflitto d’interessi, nata dopo le lamentele degli altri tea principal alla FIA“, ha concluso il fondatore del magazine.