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Addio a Mario Zagallo, vinse i mondiali prima con Pelè e poi con Romario

Aveva 82 anni, era la leggenda del calcio brasiliano e se ne è andato in silenzio a causa di una malattia che non gli ha dato tregua

Un mito vero. Uno di quelli a cui sono legati tanti Brasile del calcio. Una vera leggenda, come e tanto quanto Pele. E sapere che non ci sia più sulla terra uno come Mario Zagallo mette tanta tristezza. Lui sì che è stata una leggenda del calcio brasiliano e mondiale. E’ stato l’unico nel calcio a poter vincere quattro titoli mondiali, prima da calciatore, poi da ct e da coordinatore tecnico, che è come essere allenatore, soprattutto per come era lui e per quello che rappresentava. È morto all’età di 92 anni Zagallo ma nei suoi ultimi anni di vita ha dovuto combattere con uno stato di salute precario per via di infezioni e di una malattia che non gli dava tregua.

In Brasile tutti lo conoscevano col nome di ‘formiguinha‘ (formichina) per via del suo fisico esile e leggero. Zagallo era un giocatore strepitoso, un’ala sinistra vecchio stampo, veloce e tecnico. Basti pensare che faceva parte della nazionale verdeoro che trionfò nel 1958 in Svezia e nel 1962 in Cile. Poi diventò allenatore e fece risorgere Pelè e creò un’altra squadra fantastica che vinse i mondiali del 1970 in Messico. Non contento tornò sulla panchina negli anni ’90 da coordinatore tecnico al fianco di Carlos Alberto Perreira e fu fondamentale per il trionfo negli Usa del 1994, proprio ai danni dell’Italia, come a Messico ’70.

Unico nella storia del calcio a vincere quattro titoli mondiali in epoche diverse

Non contento fu anche allenatore nel 1998 quando il Brasile andò sempre in finale della coppa del mondo, ma venne sconfitto per 3-0 dalla Francia. Era il Brasile di Ronaldo il Fenomeno, quando quest’ultimo si sentì male il giorno stesso della partita e tutti si chiesero cosa fosse successo. Lui, Zagallo, anche in quella circostanza si dimostrò non solo allenatore ma anche un padre comprensivo. Era saggio, intelligente e una persona fuori dal comune. Al mondo solo un’altra leggenda come il tedesco Franz Beckenbauer, che vinse da giocatore il mondiale nel 1974 e da allenatore nel 1990, più Deschamps nel ’98 da giocatore proprio contro Zagallo e nel 2018 con la vittoria dei Blues in Russia, sono riusciti a raggiungerlo.

Pelè e Zagallo ai tempi del mondiale del 1958 vinto in Svezia (X-Tvplay.it)

Mario Zagallo era nato il 9 agosto 1931 a Maceió, nel nord-est del Brasile e la sua famiglia aveva origini libanesi e anche italiane. Mario Jorge Lobo Zagallo, il suo nome per esteso, ha cominciato la sua carriera nel 1948 con l’America di Rio de Janeiro, per poi andare a giocare per otto anni nel Flamengo e poi con il Botafogo, dove divenne una spccie di bandiera. Ha fatto parte di uno dei Brasile più forti di sempre, forse il più forte di tutti, visto che in quella squadra c’erano giocatori eccezionali come Pelé, Garrincha, Didi e Vava, 5-2 contro la Svezia, il paese ospitante. Con la Seleçao realizzò 22 gol in 33 presenze. Se ne è andato uno dei più grandi in assoluto.

 

Daniele Magliocchetti

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