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JEDA: “ALLEGRI CI TIENE AL BEL GIOCO. IN SERIE B CATANZARO SORPRESA E PALERMO MEZZA DELUSIONE”

Jeda, l'intervista esclusiva a TVPlay

Jeda, ex attaccante brasiliano di Serie A e B, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di TVPlay: le sue parole tra opinioni e aneddoti.

“IN SERIE B MI HA SORPRESO IL CATANZARO” – “All’inizio mi è piaciuto molto il Catanzaro, partito molto molto bene e per me è la sorpresa più bella perché non me lo aspettavo per fare un campionato di questo livello. In particolare poi mi piace il Parma che ha giocatori molto importanti e una esperienza diversa con un anno in più di Serie B sulle spalle”.

“LA SERIE B E’ UN’OCCASIONE PER BELOTTI, LO VEDREI BENE” –  “E’ chiaro che è un giocatore importante negli ultimi tempi ha calcato altri palcoscenici ma lo vedrei molto bene, è un giocatore che ha tanto da dare e le opportunità che sta avendo alla Roma sono pochissime rischiando di vivere un anno da dimenticare. Per un attaccante come lui rimanere tanto tempo senza giocare dopo può diventare un grosso problema. Nello specifico Palermo è un grande piazza con l’obiettivo di tornare in Serie A con stadio, tifosi e città meravigliosi”.

“LA GOAT LEAGUE PUO’ DIVENTARE COME LA KINGS LEAGUE” – “Stamattina ho letto del nuovo allenatore, la Goat League è una competizione interessante che può diventare ancora più importante. Se vengono coinvolti altri personaggi ed ex giocatori darebbe lustro a questo evento alzando il tasso tecnico ma è molto divertente. Noi siamo “vecchi” ma in certe cose facciamo ancora la nostra sporca figura e credo che l’obiettivo sia di diventare un po’ come la Kings League. Quando sei dentro e vai a giocare dopo diventa una vera competizione, vi posso assicurare che nessuno vuole perdere”.

“ALLEGRI E’ UN GRANDE ALLENATORE E VUOLE IL BEL GIOCO” – “Ho avuto Allegri per due anni a Cagliari e vi posso assicurare che è un allenatore intelligente, molto sgamato sa dove mette le mani. Non l’ho mai visto un presuntuoso per quel che mi riguarda, dava sempre la possibilità di dialogare e aveva un bel rapporto con tutti. Se una cosa non andava alla squadra era pronto a cambiare e lasciava molto liberà ai giocatori di scegliere per esaltare le qualità di tutto il gruppo. C’era molto rispetto non importava se erano giovani o vecchi è chiaro però che guidare il Cagliari e farlo al Milan o alla Juventus sono cose completamente diverse. Di sicuro è molto pragmatico ma, al contrario di quello che si dice in giro, a lui piace il bel gioco perché me lo ricordo a livello personale. Quando sbagliavo un passaggio o una giocata anche complicata lui me lo diceva chiaramente. Ci sono troppe critiche ingiuste nei suoi confronti”.

“PALERMO UNA MEZZA DELUSIONE, NON E’ COLPA DI CORINI” – “Per me il Palermo finora è una mezza delusione era una di quelle squadre di cui mi aspettavo in lotta per la promozione per una serie di cose non solo per la squadra e il mercato ma anche per l’ambiente che sono il dodicesimo uomo in campo. Manca ancora, magari con qualche innesto potrebbe anche risalire con qualche filotto di risultati anche se il pubblico è un’arma a doppio taglio. Quando giocavo io la squadra a differenza di oggi aveva grande personalità perché in questo caso c’è bisogno i giocatori giusti che sanno reggere la pressione di questa piazza e non è sempre colpa dell’allenatore (Corini)”.

“LA PROMOZIONE COL PALERMO E’ STATA MOLTO EMOZIONANTE” – “Vengo spesso ricordato per il trascorso a Cagliari dove ho giocato di più e raggiunto l’apice ma il periodo di Palermo è stato spettacolare. Sono arrivato in una città che non conoscevo personalmente è stata una cosa incredibile perché non mi sarei mai stato così tanto entusiasmo. Al mio esordio abbiamo perso 2-0 con la Salernitana ed è venuto fuori un mezzo casino con anche l’esonero di Baldini sostituito da Guidolin. Poi però il giorno della promozione è stato speciale non trovo le parole per descrivere la festa e la gioia dei tifosi”.

“A CROTONE GASPERINI MI HA CAMBIATO FISICAMENTE” – “Prima di andare al Rimini ho fatto un anno strepitoso al Crotone con Gasperini che che mi ha dato consapevolezza e anche cambiato fisicamente. Arrivato a Rimini mi è sembrato subito un posto familiare anche se non c’era mai stato. Un ambiente molto bello, il presidente Bellavista era molto entusiasta e avevamo una squadra forte tanto che per venire ho rifiutato anche offerte di Serie A. Purtroppo il peccato è stata la scomparsa del presidente, le cose sono finite molto velocemente e si è un po’ sgonfiato un po’ il tutto”.

 

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