Il match di Coppa Italia Milan-Atalanta ha fatto scatenare nuovamente le polemiche su arbitri e var, tra dichiarazioni dei mister e ipotesi di “conflitto” interno.
Quella di mercoledì sera tra Milan e Atalanta è stata una partita ricca di episodi discussi con un risultato che, oltre a quello del campo che ha visto i bergamaschi prevalere sui rossoneri, ha fatto registrare un’altra grande sconfitta: quella degli arbitri. Le decisioni di Di Bello e gli interventi non arrivati da parte di Valeri che era al var hanno di fatto scontentato tutti, non solo i vinti, ma anche i vincitori.
Se da un lato hanno fatto rumore le considerazioni di Stefano Pioli, che è notoriamente pacato nel commentare gli episodi arbitrali, le frasi di Gian Piero Gasperini invece, che tra l’altro è stato espulso nella prima frazione di gioco, sono andate dalle accuse di maleducazione a quelle prettamente tecniche in merito all’episodio che ha scatenato le proteste che di lì a poco hanno portato al cartellino rosso che lo hanno costretto a seguire il resto del match dalla tribuna di San Siro.
La spinta di Jimenez su De Roon che poi va a sbattere su Gabbia, da cui non è seguita né l’assegnazione di un rigore né il richiamo da parte dell’assistente al var, hanno fatto sbottare il tecnico nerazzurro che poi si è visto espellere dal direttore di gara. Dal fronte rossonero non sono state da meno le rimostranze social da parte di Leao e Bennacer per quanto riguarda l’intervento che ha portato al penalty per l’Atalanta, cui si somma anche la decisione finale sul mani in area all’ultimo minuto che poteva dare al Diavolo la possibilità di riagguantare la partita dagli undici metri.
Di “bello” in Milan-Atalanta, almeno per Gasperini, c’è stato solo la prestazione ed il risultato conseguiti, perché poi il tecnico bergamasco ne ha dette di tutti i colori al termine del match nei confronti dell’arbitro Di Bello. Il fischietto pugliese infatti è stato accusato di maleducazione per non aver salutato l’allenatore nerazzurro, ma l’invettiva poi si è allargata.
“Le immagini parlano chiaro – sentenzia Gasperini – Il Var è un mezzo straordinario, ma se usato bene. Qui sta diventando una guerra tra varisti e arbitri, non si capisce più chi arbitra. C’è una disparità d’interventi e questo è un problema“.
Un colpo al cerchio e uno alla botte invece arriva da parte dell’ex arbitro Calvarese: “È un problema sul quale l’AIA deve lavorare, perché oggi i varisti affidabili sono tre o quattro su un totale di quattordici. Per evitare polemiche sui mancati interventi dovrebbe essere concesso alle squadre di poter effettuare due chiamate. Questo avrebbe già ridotto le polemiche dell’altra sera“.
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