Salvatore Aronica è intervenuto in diretta su TvPlay: l’ex difensore ha parlato di arbitri, del Napoli di Mazzarri e della lotta scudetto
L’ex difensore – tra le altre – di Reggina, Messina e Napoli Salvatore Aronica è intervenuto in diretta a TvPlay nel corso del programma “The lunch dance”.
SUDDITANZA ARBITRI – “Il periodo in cui militavo in Serie A c’era molto suddistanza psicologica. Militando in piccoli club, pagavo dazio. La storia delle ‘piccole’ è quella di essere poco ascoltate in Lega e nei palazzi importanti. È diverso se il torto lo subisce l’Empoli o il Verona piuttosto che l’Inter, la Juve o il Napoli”.
SITUAZIONE IN CASA NAPOLI – “Tutto parte da lontano, dalla fine dello scorso campionato, con gli addii di Spalletti e Giuntoli dopo la vittoria dello scudetto. Lì si è capito che qualcosa stesse cambiando. Continuare a lavorare sullo stesso progetto con tecnico differente come lo è Rudi Garcia ha fatto sì che gli azzurri ripartissero senza condizioni di causa. Il Napoli è andato in crisi con il gioco perso per strada ed i risultati che non arrivavano. Fattori, questi, che hanno indotto il club ad intervenire con il cambio di allenatore, affidando la squadra a Mazzarri. Per un tecnico non è mai facile cambiare subito, senza dimenticare come Mazzarri abbia subito affrontato partite difficili”.
L’ARONICA CALCIATORE – “Ho sempre lasciato una buona impronta un po’ per il mio carattere sanguigno e combattente. Dove non si riusciva a fermare i campioni a livello tecnico, si utilizzava altro. Nei 5 anni a Napoli i tifosi mi hanno sempre apprezzato e continuano a farlo. In quel periodo in Italia militavano giocatori forti, da Ibra a Totti, da Trezeguet ad Inzaghi e Del Piero. Campioni di caratura internazionale difficili da fermare. I duelli con Ibra hanno però caratterizzato la mia carriera. La domenica dovevi ricorrere a tutte le armi per cercare di avere la meglio contro questi campioni”.
IL NAPOLI DI ARONICA – “La Coppa Italia vinta nel 2012, le prime gare internazionali tra Europa League e Champions. Quel Napoli di Mazzarri è rimasto impresso nelle menti dei tifosi per lo spirito combattivo, per il carattere per la voglia di gettare il cuore oltre l’ostacolo per raggiungere risultati importanti. Era un Napoli operaio”.
SUPERCOPPA IN ARABIA – “Il format mi è piaciuto, con una mini tournée intrigante e più competitiva. Abbiamo assistito a belle gare. Mazzarri ha dovuto fare di necessità virtù visti gli infortuni e gli assenti. In finale ha subìto il gioco dell’Inter ma l’aspetto arbitrale è stato incisivo per via delle decisioni prese in gara. L’Inter però ha meritato la Supercoppa, è una squadra che la fa da padrone in Italia con solo la Juve che può darle filo da torcere”.
CAMBIO MODULO NAPOLI – “Mazzarri, causa assenze, è tornato al modulo che ha contraddistinto la sua carriera dopo aver iniziato con il 4-3-3 nel solco di Spalletti e Garcia. Da tecnico esperto ha ridisegnato qualcosa per avere un Napoli più efficace. Contro la Fiorentina c’era riuscito imbrigliando Italiano. Con l’Inter ha riprovato a farlo ma è andata male. Durante il campionato credo che potremo vedere entrambi i moduli, sia il 4-3-3 che la difesa a tre”.
SCUDETTO E QUARTO POSTO – “Credo che il titolo lo vincerà la Juve è in condizione e non ha impegni europei, Allegri ha dato un’anima a questa squadra. L’Inter invece perderà terreno. Il Napoli dovrà raggiungere la qualificazione all’Europa; il quarto posto non è lontano e credo che Mazzarri, conoscendolo, riuscirà a raggiungerlo anche grazie ai nuovi acquisti”.