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Champions League, la nuova riforma: più soldi per i club, ecco come

Champions League riforma

La nuova Champions League è pronta al grande cambiamento: più fondi per i club, ecco come saranno suddivisi

La necessità di dare una risposta convincente al progetto Superlega, la convinzione di dover “aggiornare” e svecchiare un format quasi ventennale. E così a Nyon hnno dato vita alla nuova Champions League che prenderà il via a partire dalla prossima stagione. Ben 36 squadre, macro gironi e soprattutto più guadagni.

La risposta della Uefa è stata veemente e chissà se accontenterà almeno per un po’ i club, soprattutto quelli “ribelli”. Di certo c’è che gli introiti rispetto alla versione attuale sono aumentati, e non di poco. Ben 155 milioni di euro di premi Uefa potrebbero finire nelle casse della vincitrice della competizione, circa 50 provenienti dal botteghino.

Una vera e propria cascata di milioni ad appannaggio, però, solo dei top club, dal Real Madrid al Bayern Monaco fino al City ed al PSG, considerato come tra i parametri inficianti vi siano risultati recenti e market pool. Oggi l’ultimo step a Parigi, l’approvazione di tutto a Parigi ma è di fatto solo una formalità.

Champions League, la suddivisione dei premi

La nuova Champions League prenderà il via a partire dalla prossima stagione; gruppo unico, più club partecipanti e quindi più gare da disputare e – ovviamente – più introiti considerati i maggiori incassi. Il fatturato, al momento, si attesta attorno ai 4,4 miliardi e l’obiettivo dichiarato è raggiungere almeno 4,7 miliardi; di questi, stornate spese, contributo Uefa e solidarietà, la torta da dividere per i club sarà di circa 3,4 miliardi di euro di cui 2,5 ad appannaggio della Champions, con un incremento di ben 500 milioni. Poco più di 565 milioni per l’Europa League e 285 per la Conference, per un solco tra le competizioni davvero molto ampio.

Riforma Champions League
Manchester City detentore del trofeo (Ansa Foto) – Tvplay

Ma come saranno divisi i due miliardi e mezzo a disposizione? Tagliata una voce, saranno tre i nuovi parametri; in primis la qualificazione alla Champions League, poi ovviamente i risultati ed infine la sintesi tra ranking storico e market pool. Partecipare alla sola manifestazione si traduce in circa 20 milioni per le casse dei club.

Per quanto riguarda i risultati, invece, il premio per ogni vittoria nel girone si abbassa, dai 2,8 milioni ai 2,1 ma va considerato come siano più gare da disputare. Ben 11 i milioni che però si incasseranno per il passaggio del turno (a fronte degli attuali 9,6), poi 12,5 milioni per i quarti e 15 per la semifinale. Vincere la manifestazione porterebbe ulteriori 25 milioni, mentre 20 saranno come “premio di consolazione” per la sconfitta. Tra i premi vi sono anche due milioni per le prime otto del girone ed un milione per le restanti 28.

La voce che invece riguarda il ranking storico ed il market pool sembra decisamente più democratica, con una riduzione del peso di mercati televisivi e storia. La voce più influente è data ora dalla somma dei risultati nell’ultimo quinquennio e dalla posizione nel market pool nazionale.

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