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ESCLUSIVA | Sassuolo, Padalino su Bigica: “Emiliano non è un ‘bambino’, era già avanti tatticamente da giocatore”

Pasquale Padalino, ex compagno di squadra di Emiliano Bigica ai tempi della Fiorentina, ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva ai microfoni di TvPlay.it

Nella giornata di oggi andranno in scena le ultime due partite non giocate lo scorso gennaio per ‘colpa’ della Final Four della Supercoppa italiana, poi vinta dall’Inter, ovvero Sassuolo-Napoli ed Inter- Atalanta. Proprio la sfida del Mapei Stadium vedrà l’esordio sulla panchina neroverde di Emiliano Bigica, promosso dalla Primavera neroverde per sostituire l’esonerato Alessio Dionisi. 

La redazione di TvPlay.it’, proprio per parlare del nuovo allenatore del Sassuolo, ha intervistato mister Pasquale Padalino, compagno di squadra di Emiliano Bigica ai tempi della Fiorentina. 

Già quando era giocatore Bigica dava la sensazione che avesse le ‘stigmate’ da allenatore? 

“Eravamo giovani (ride, ndr), ancora non potevamo sapere se fossimo diventati tecnici o meno. Anche se lui era un centrocampista e, quindi, provava a dare ordine in campo: tatticamente era già abbastanza avanti”. 

Come mai chi ha svolto il ruolo di centrocampista da giocatore diventare quasi sempre allenatore? Perché hanno già consapevolezza di come una squadra si deve muovere sul campo? 

“Il gioco, ovviamente, passa per il centrocampista che, per caratteristiche ed abitudini mentali, è predisposto a leggere le situazioni sia in fase di possesso che con di possesso”.

Padalino su Bigica: “Il Napoli deve stare comunque molto attento al Sassuolo”

Sassuolo, soprattutto per gli allenatori emergenti, è una piazza ambita, ma prendere adesso la sua guida tecnica non è un rischio? 

“Lui non rischia nulla, evidentemente, la società ha fatto tutte le sue valutazioni. Il Sassuolo è in una posizione di classifica pericolante, ma il club ha riscontrato in Bigica l’uomo adatto per questo momento. Spero, ovviamente, che riesca a salvare il Sassuolo. Emiliano ha 51 anni, non è un ‘bambino’. L’esperienza della Primavera sicuramente è diversa, ma lui ha giocato a grandi livelli e, quindi, sa benissimo com’è uno spogliatoio di una squadra di Serie A”. 

Padalino
Intervista a Pasquale Padalino su Emiliano Bigica (LaPresse) tvplay.it

Questa sera esordirà contro il Napoli, Bigica può aver dato alla squadra  il classico elettroshock che si ha quando c’è un cambio di guida tecnica? 

“Tre giorni sono pochi per dare un’identità  precisa, ma credo che Emiliano abbia spinto sull’orgoglio e sullo spirito di rivalsa della squadra di dimostrare che quello mostrato fino adesso non è il suo valore. Avrà dato pochi concetti basilari per provare a bloccare il Napoli che, ovviamente, cercherà di approfittare di questa situazione. Anche se queste sono gare difficili da decifrare: il Napoli dovrà prestare comunque molta attenzione”. 

Considerando il suo passato da giocatore, cosa ci può dire sulle stagioni del Bologna e della Fiorentina?

“Il Bologna sta disputando un campionato davvero eccellente, anche oltre alla miglior aspettative. Il Bologna ha una proprietà molto forte alle spalle. Può aver trovato il varco giusto, considerando la mancanza del Napoli, per proseguire quello che sta facendo, sfruttando anche le ali dell’entusiasmo. La Fiorentina, tra alti e bassi, è sempre una di quelle piazze che si meritato di stare tra le prime 6-7 squadre. Non tutti i campionati, ovviamente, vanno nel modo in cui avevi progettato, ma entrambi i team stanno continuando un percorso che è partito da lontano”. 

Il Lecce, dopo un grandissimo inizio di campionato, rischia la retrocessione o riuscirà a salvarsi?

“La Serie A, purtroppo, è così: quando pensi di aver capito tutto, non hai capito nulla, ma il Lecce ha tante possibilità di salvarsi. Non la vedo tra le squadre pericolanti, anche perché ha una squadra forte con delle grandi potenzialità. In Serie A è normale perdere qualche partita, visto che ti confronti con squadre che hanno calciatori che fanno la differenza. Bisogna ritrovare, magari, quell’armonia che gli consentirà di salvarsi”.

Ci può commentare l’andamento del girone C del campionato di Serie C? 

“La Juve Stabia, con merito, sembra viaggiare verso la promozione in Serie B. Ad inizio anno nessuno pensava che potesse disputare un campionato del genere. Qualche squadra è venuta meno, ma i meriti della Juve Stabia ci sono tutti. In queste ultime partite deve avere quella determinazione per non fare passi falsi, anche perché dietro c’è il Benevento che è migliorato tantissimo  con l’arrivo di Auteri”. 

Cosa ci può dire sul suo futuro?
“Credo che l’anno sia finito, ho preso in considerazione delle situazioni che, però, non sono andate a buon fine per vari motivi. Stiamo sempre sul chi va là, perché si possono sempre aprire nuovi orizzonti”.   

 

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