Nicolò Fagioli, centrocampista della Juve squalificato per lo scandalo scommesse, ha svelato un retroscena drammatico.
Dopo la bellezza di quattro partite, seppur soffrendo, la Juventus di Max Allegri è tornata finalmente al successo. Domenica scorsa, infatti, la ‘Vecchia Signora’ ha battuto all’Allianz Stadium il Frosinone di Eusebio di Francesco.
Con questo successo, considerando anche il pareggio interno rimediato dal Milan di Stefano Pioli contro l’Atalanta di Gian Piero Gasperini, la Juventus ha adesso aumentato a 4 punti il proprio vantaggio sul terzo posto.
La ‘Vecchia Signora’ di Max Allegri, di fatto, sta disputando davvero un ottimo campionato. L’Inter è sì scappata via, ma la Juventus ha dovuto affrontare tante difficoltà quest’anno: dalla mancanza di investimenti sul mercato, passando per qualche infortunio, alle assenze per squalifiche di Paul Pogba e Nicolò Fagioli. Proprio quest’ultimo, squalificato per lo scandalo scommesse fino all’ultima giornata del prossimo 26 maggio contro il Monza, ha svelato un retroscena davvero drammatico.
Juve, Fagioli: “Stavo al telefono per 12 ore al giorno, adesso sto molto meglio”
Il calciatore della Juventus, esattamente nel corso dell’evento contro il gioco d’azzardo ‘Taxi 1729’, ha infatti rilasciato queste dichiarazioni: “Adesso sto molto meglio. L’anno scorso è stato il momento più difficile della mia vita. Ho cominciato a scommettere quando avevo l’età di 16 anni, all’inizio era come un gioco, poi pian piano è diventato una malattia, ho iniziato quando giocavo nelle giovanili della Juve. Trascorrevo al telefono tra le 10 e le 12 ore al giorno. Non dormivo la notte, mi isolavo e non mi allenavo bene. Ho chiesto aiuto quando ho toccato il fondo. Adesso non gioco più ed uso il cellulare tra le tre-quattro ore”.
Nicolò Fagioli ha poi continuato il suo intervento: “Perché mi sono iscritto alle piattaforme illegali? Non potevo farlo con il mio nome, anche se all’inizio non conoscevo la differenza tra .it e .com. Giocando online, che sia online o meno, è difficile riuscire a vincere. Le perdite, infatti, sono immediate, mentre le vincite hanno bisogno di tempo e per questo che ricarichi sempre. Perché ho iniziato a scommettere? La distanza e la lontananza da casa hanno influito”.
Le dichiarazioni del calciatore della Juve, dunque, sono terminate così: “Non vedo l’ora di tornare in campo. Gli Europei sono un sogno. Sono stato obbligato ad accettare la lontananza dal campo, altrimenti non ci sarei più tornato. Ho capito di stare meglio quando ho ripreso ad apprezzare il tempo trascorso sia con la mia famiglia che i miei amici. E’ dura non partecipare alla partite, mi manca lo spogliatoio prima di una gara. Non vedo l’ora che arrivi il 26 maggio”.