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Sabratore, il TikToker virale per i suoi oplà: “Ecco come sono nati i miei video. Questo Napoli mi ha dato una ‘mano’…”

Sabratore

La redazione di TvPlay ha intervistato tra i TikToker più virali di questo momento, ovvero Sabratore (alias Salvatore Auriemma).

Il Napoli, nonostante l’arrivo di Francesco Calzona, sta continuando a vivere una stagione davvero traumatica. Gli azzurri, infatti, hanno pareggiato domenica scorsa a Cagliari, scatenando tantissime polemiche tra i tifosi azzurri. 

La redazione di ‘TvPlay.it’, proprio per parlare di questo momento della squadra ancora campione d’Italia in carica, ‘Sabratore’, alias Salvatore Auriemma, ovvero uno dei content creator più virali sui social in questi ultimi mesi. 

Ci puoi raccontare com’è nata la tua viralità sui social?

“Qualche mese fa ho fatto un video in cui tornavo dal lavoro, dove mi lamentavo della mia stanchezza post lavorativa e più di qualche amico mi disse che questo video era proprio bello. Poi, pian piano, ne ho fatti altri. Il primo video diventato virale è stato quello sul fantacalcio, poi qualcuno sul Napoli e sui vari lavori. Sono troppo felice, non me l’aspettavo proprio”.

Cosa hai pensato quando il video sul fantacalcio è diventato virale?

“Un amico commentò quel video e poi stesso questo amico mio mi chiese se avessi comprato qualche follower, perché il suo commento iniziò a ricevere tanti mi piace. Il video scoppiò da solo. Anche se quello che è andato di più numericamente, circa 2 milioni di views, è stato quello che ho fatto sui camerieri”.  

Al netto dei social, di che cosa ti occupi?

“Che lavoro faccio? Assistente di volo. E’ un bellissimo lavoro, ma ci sono alcune giornate davvero lunghissime. Mi ricordo che stavo tornando da una giornata abbastanza pesante e mi buttai sul letto, cominciando a lamentarmi, e da lì che iniziarono i video dei vari ‘oplà”.

Sabratore a TvPlay: “Molti trentenni si sono rivisti nei miei video. Il Napoli quest’anno ha sbagliato tutto”

Il tuo oplà rispecchia a pieno la generazione dei trentenni di adesso?

“Secondo me, sì. E’ quello che l’ha fatto diventare virate. Tutti si sono rispecchiati in quel senso di stanchezza verso la vita, anche se io nella realtà sono davvero positivo”. 

 

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Un post condiviso da Sabratore (@sabratore)

Perché nella tua bio di Instagram sta scritto che non sei Will Smith?

“Bellissima questa domanda (ride, ndr). Per via del lavoro, anche perché prima dell’assistente di volo facevo il cameriere, sono sempre a contatto con le persone ed in molti mi dicevano che somigliavo a Marco Mengoni, grandissimo complimento (ride, ndr), ma poi iniziare ad immaginare, visto che sia non vedevo questa somiglianza che ho il cervello proprio ‘da un’altra parte’, se le persone iniziassero ad affermare che io assomigli a Will Smith? E, infatti, poi iniziai a fare dei video con questo tema ironico”. 

Questa stagione così disastrata del Napoli ti ha aiutato a diventare virale?

“Se l’avessi fatto quando il Napoli stava andando bene, forse, mi avrebbe aiutato ancora di più, perché avrei fatto un video su ogni giocatore. Anche perché il primo che ho fatto sul Napoli è stato dopo il successo alla seconda giornata contro il Sassuolo. Poi, ovvero quando abbiamo la squadra ha iniziato a giocare davvero male, ho fatto un video in cui fingevo di fare finta di svegliarmi e di aver fatto un incubo. In molti, probabilmente, si sono rivisti in questo”.

Da tifosi, come ti spieghi questa stagione così disastrata del Napoli campione d’Italia?

“Incredibile, mamma mia. Penso che quest’anno, purtroppo, l’analisi è sotto gli occhi di tutti.  Sono stato sempre a favore di De Laurentiis, ma in questa stagione ha sbagliato tutto quello che c’era da sbagliare. L’unica cosa positiva, almeno secondo me, Calzona, con il tutto bene che si vuole a Mazzarri, è l’unico allenatore preparato che ha qualche possibilità di toglierci da questa situazione. I calciatori, forse, stanno pagando lo Scudetto dell’anno scorso”.

A proposito dello Scudetto, per te cos’è significato il successo della stagione scorsa?

“E’ stato un sogno incredibile, ancora mi emoziono a pensarci. Al termine della gara con l’Udinese, nonostante questa festa fosse sicura da mesi, iniziai a piangere come un bambino. Fu una liberazione: ‘finalmente siamo noi i numero uno’”. 

Che ne pensi delle polemiche riguardanti al caso Geolier? Per un giovane ragazzo di Napoli è dura sfondare?

“Io, almeno per il momento, sono fortunato, perché chi mi segue mi mostra solo del bene. Napoli, di fatto, è apprezzata anche da altre parti dell’Italia. Geolier è ascoltato più a Milano che a Napoli. La nostra cultura piace tantissimo. Bisogna focalizzarsi più su quanto piacciamo quando superiamo la barriera che su quanto veniamo criticato. Non bisogna fare troppo la vittima, proprio come ha fatto Geolier. Il napoletano sta rompendo ogni barriera. E’ difficile dare una risposta globale alla domanda,  visto che è un problema arduo da affrontare”. 

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