Accessi illeciti nelle banche dati, sono stati spiati i conti di Andrea Agnelli, Max Allegri e Cristiano Ronaldo: ecco cos’è successo
Un vero e proprio scandalo sta emergendo dall’indagine della Procura di Perugia: c’è stata una delle violazioni più grandi per quanto riguarda le banche dati statali in Italia nella storia recente. In cinque anni 5.000 accessi di cui 800 abusivi. Pasquale Striano, luogotenente della Guardia di Finanza, effettuava ricerche senza motivi di servizio per reperire informazioni sia giudiziarie che finanziarie da girare poi a cinque giornalisti che pubblicavano i documenti.
Gli archivi erano consultati per scoprire dati sensibili su possibili ministri nel momento di formazione del governo, ma anche su vip in caso di scandalo giudiziario o giornalistico. L’accusa è di concorso nel reato nei confronti di Striano ed Antonio Laudati, magistrato della Direzione nazionale antimafia.
Striano lavorava nell’ufficio del Gruppo Sos della Dna che ricevono dalle banche segnalazioni di operazioni sospette che coinvolgono transazioni in denaro e possono nascondere reati come il riciclaggio. Un ufficio strategico perché è possibile accedere ai database statali con informazioni sensibili riguardanti i cittadini. Una procedura che, è bene ricordarlo, è possibile effettuare solo per ragioni di servizio.
Da Agnelli ad Allegri e Cristiano Ronaldo: spiati i conti dei juventini
Per la Procura di Perugia ben 78 i personaggi famosi controllati da Striano senza alcun motivo fondato ad iniziare dagli esponenti di spicco dell’attuale Esecutivo, con in testa il ministro Crosetto che ha dato il via all’indagine con la denuncia. Controllati i conti anche del leader di Italia Viva Matteo Renzi, di Letizia Moratti, dell’ex compagna di Silvio Berlusconi Marta Fascina e di Olivia Paladino, la compagna di Giuseppe Conte.
Non solo esponenti della vita politica, però; sono stati controllati anche il rapper Fedez e Lucio Presta, noto agente di vip, ma anche espnenti del calcio italiano, con un focus particolare sulla Juventus. Da Andrea Agnelli a Cristiano Ronaldo passando per Max Allegri, sono tutti finiti nella lente di Striano.
Restano ignote le motivazioni di tale gesto. La Procura non gli contesta il reato di corruzione quindi non si è trattato di un’azione compiuta per trarre un beneficio economico. In quattro occasioni è stato il pm Laudati a chidere a Striano di indagare per “l’esecuzione di un disegno crimonoso e quindi ragioni estranee al suo servizio“. Un caso curioso riguarda anche Gabriele Gravina, presidente della Figc sul quale Laudati ha provato a far aprire alla procura di Roma un fascicolo di indagine fingendo di aver ricevuto informazioni da Salerno e non da un uomo vicino a Lotito, patron della Lazio.
