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D’AMORE: “AL GOL DI RASPADORI MI HANNO CACCIATO DAL RISTORANTE. L’ANNO SCORSO HO PIANTO PER LO SCUDETTO DEL NAPOLI E HO IN MENTE UN FILM SU CALZONA”

Victor Osimhen addio

Marco D’Amore, attore e regista italiano, è intervenuto ai microfoni di TVPlay a presentare il film e commentare Napoli-Juve: le sue parole.

“CARACAS E’ UN FILM VISIONARIO, CON UNA GRAMMATICA RARA NEL NOSTRO PAESE” – “Il film Caracas sta ricevendo un bellissima accoglienza da parte del pubblico. Forse peccherò di vanità, aldilà dei gusti e del giudizio personale, si esprime attraverso una grammatica che è difficilmente ritrovare nel nostro paese. E’ un film visionario che demanda più al sogno che alla cronaca della vita attraverso i messaggi e le emozioni che veicola. Parte da una storia realmente accaduta a un gigante della letteratura napoletana  – Ermanno Rea – che racconta questa bizzarra e particolare amicizia con questo Caracas, il quale è stato di estrema destra, ma a un certo punto della vita si converte all’Islam”.

“SONO MALATO DI NAPOLI, CACCIATO DUE VOLTE DAL RISTORANTE DURANTE LE PARTITE” – “Sono malato del Napoli. Ieri sera siamo andati ad Ancona e Jesi per fare il saluto in sala e poi siamo corsi in un ristorante ma ci hanno cacciato, perché quando ha segnato Raspadori ci siamo scatenati. Mi vergogno di me stesso, una signora si è girata e ha detto di mandarci via perché non ne potevano più, ma avevo già un precedente. All’epoca del primo film fatto con Servillo “Una vita tranquilla” ero in Germania ed era il giorno del famoso 3-2 a Torino con la doppietta di Hamsik e il ristoratore mi ha tirato i piatti dietro. Ho fatto saltare il tavolo e mi sono buttato a terra dopo il gol di Datolo”.

“SERVILLO E’ UN PUNTO DI RIFERIMENTO, C’E’ UN AMORE RECIPROCO” – “Lavorare con Toni Servillo significa raccontare 25 anni di vita perché ho debuttato con lui quando avevo 18 anni. Si mischia troppo la vita con la professione, ritornare insieme è uno scherzo bello dell’esistenza, ci amiamo profondamente e ci rispettiamo. Per me non è solo un maestro, ma un punto di riferimento e quindi averlo al mio fianco mi ha alleggerito il compito e respirare a pieni polmoni l’avventura del cinema e teatro che ci mettono di fronte”.

“SAREBBE DA FARE UN FILM SU CALZONA SE LA STAGIONE DIVENTASSE UNA FAVOLA” – “Forse ci sarebbe da scrivere un film su mister Calzona se le cose andassero come speriamo, perché confrontarsi con una piazza così importante, arrivare da terzo allenatore come forse solo gli outsider sanno fare mangiandosi le possibilità con fame, desiderio e ossessione è un favola interessante da raccontare e speriamo di poterlo fare tra undici partite dicendo ‘alla fine quello meno titolato e considerato ci ha portato dove sogniamo’ “.

“NEL PRIVATO SERVILLO E’ MOLTO IRONICO E SIMPATICO, UN COMICO TOTALE” – “Toni Servillo ha un’ironia e una simpatia nel privato che fa paura, c’è sempre severità in quello che fa ma è un uomo dalla comicità totale. Ma anche tanta intransigenza, probabilmente per la responsabilità che ha di questo mestiere in un Paese come il nostro in cui sinceramente sono poche le voci che si alzano dal gruppo per parlare in un certo modo alla gente”.

“HO PIANTO PER LO SCUDETTO, RIVISSUTO RICORDI DELL’INFANZIA” – “L’anno scorso dopo la partita con l’Udinese ho esultato piangendo: idealmente vincere lo scudetto ha significato rivivere la festa con mio nonno e mio padre quando avevo nove anni. I caroselli in strada, quella gioia che da troppo tempo non sentivo e il Napoli riesce a far vivere legando anche certi ricordi”.

“DI LORENZO E’ STATO IL SIMBOLO DELLA STAGIONE, UN ESEMPIO PER I GIOVANI” – “So che gli MVP sono stati tanti in questa squadra, ma scelgo il capitano Di Lorenzo perché è un esempio importante anche come messaggio ai più giovani. Un ragazzo che viene dalla provincia che non godeva di grandi rispetto ma col lavoro, determinazione e sacrificio, che a volte sono più del talento, ha dato una dimostrazione incredibile non solo d’appartenenza alla squadra ma di crescita impressionante. Ho sofferto molto quando l’ho visto triste aldilà che non riusciva a esprimersi più a grandi livelli, per me è una persona eccezionale”.

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