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FIORE: “LAZIO E ROMA SQUADRE ‘ISTERICHE’. MOURINHO E SARRI ACCOMUNATI DAL LAMENTARSI”

Mercato obiettivo comune Lazio Roma

L’ex centrocampista di Lazio e Udinese Stefano Fiore è stato ospite di Massimo Caputi all’interno del programma Tango su Tv Play.

PERCORSO DI SARRI NON MALVAGIO “Non mi aspettavo che la Lazio arrivasse a questo punto dopo la stagione scorsa, anche se credevo difficile ripetersi a quei livelli. Il percorso di Sarri non era stato malvagio, era partito un giocatore importante come Milinkovic-Savic, ma ne sono arrivati anche altri che hanno allargato la rosa”.

L’ASPETTO POSITIVO DELLE DIMISSIONI“Sulle dimissioni di Sarri sono rimasto sorpreso ma non sorpresissimo, perché aleggiava un po’ di malumore. Lotito difficilmente manda via l’allenatore, non so se solo dal punto di vista economico, ma non è un ‘mangia-allenatori’. Va sottolineato l’aspetto ‘positivo’ che per una volta un allenatore che ha capito che si è rotto qualcosa non aspetta l’esonero”.

MOURINHO E SARRI SIMILI NEL LAMENTARSI“A grandi linee si possono mettere sullo stesso piano le situazioni di Mourinho e Sarri, sebbene ci siano sfumature diverse e siano allenatori diversi, sia per palmares che per l’aspetto comportamentale. Due squadre però in un certo senso ‘isteriche’. La cosa comune che avvicina i tecnici era il lamentarsi, sfogandosi spesso sull’ambiente, i giocatori e la società e mai facendo mea culpa. Possiamo discutere sulle percentuali, ma non può essere sempre colpa del mercato o dei giocatori. Sottolineando i meriti di De Rossi già due domeniche dopo sembrava di vedere un’altra squadra”.

D’AVERSA POTESSE TORNARE INDIETRO SI FRUSTEREBBE “Dispiace innanzitutto perché D’Aversa lo conosco personalmente, so che tipo di ragazzo è e non fa parte di lui quel comportamento che ne ha anche leso l’immagine. Aldilà di questo, com’era successo anche con Juric, sono segnali di una tensione forte che non si riesce a controllare. Il segnale che ci deve far riflettere è che non arriva da giocatori e io lo sono stato, quindi entro certi limiti capisco il giocatore che magari può essere provocato e le telecamere possono non riprendere tutto. Gli allenatori però dovrebbero mantenere la lucidità anche nei momenti più delicati. Sono convinto che D’Aversa se potesse tornare indietro si frusterebbe”. 

IMPARARE AD ACCETTARE CHE LE STAGIONI POSSONO ANDARE MALE – “Il problema è anche culturale, c’è troppa pressione sugli allenatori e non si può vincere sempre. Guardiamo Klopp, l’anno scorso il Liverpool non ha fatto una buona stagione e infatti è in Europa League, quest’anno invece è tornato ad altissimi livelli. Così come anche l’Arsenal di Arteta non era partito benissimo e ora invece gioca un calcio meraviglioso. Certo, parliamo di club che hanno anche una struttura diversa, hanno giocatori, ecc. ma si dovrebbe iniziare a considerare che le stagioni possono anche andare male per tanti fattori e accettare più serenamente il risultato sportivo”. 

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