“Strano essere esonerato dopo due finale europee” | Mourinho punge la Roma, ma (forse) era meglio tacere. Lo Special One fa ancora discutere
José Mourinho non ha intenzione di farsi da parte. Il tecnico portoghese che due mesi fa ha incassato l’esonero dalla Roma, l’ennesimo degli ultimi anni, vuole ripartire con un progetto nuovo e ambizioso, in linea con la sua carriera. Intercettato da alcuni giornalisti portoghesi presenti sul circuito del Portimao in occasione del Gran Premio di MotoGP, l’allenatore di Setubal che ha avuto l’onore e l’onere di sventolare la bandiera a scacchi per sancire la conclusione della gara, ha risposto alle loro domande e ne ha approfittato per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Non senza lanciare un attacco molto pesante nei confronti dell’ex direttore generale della Roma, Tiago Pinto.
L’ex dirigente del Benfica aveva definito ‘molto difficile’ l’esonero di Mourinho a metà gennaio, la replica dello Special One è un infuso al veleno: “Le sue interviste non mi interessano, non perdo tempo a leggerle o ad ascoltarle e non ho il minimo interesse a farlo. Lavorerà di nuovo con me? No, certamente no. In questo caso non è possibile“.
Mourinho poi torna sul suo allontanamento dal club giallorosso deciso dal presidente Dan Friedkin dopo la sconfitta, l’ennesima, in campionato contro il Milan: “La mia partenza dalla Roma? Non c’è nulla di strano in questo – la dichiarazione riportata dal noto quotidiano A Bola -. Difficile capire come un allenatore che raggiunge due finali europee di fila venga esonerato. Questa è l’unica cosa strana“.
Mourinho contro la Roma, ma le sue parole cozzano con i fatti: con De Rossi i giallorossi volano
In realtà di strano non c’è granché. Quando il patron giallorosso ha deciso di mandare via lo Special One la squadra giallorossa navigava, spenta e rassegnata, a metà classifica: in 20 giornate di campionato con Mourinho alla guida Pellegrini e compagni avevano conquistato la miseria di 29 punti.
Una rosa di giocatori, anche se non straordinaria, deprezzata e svilita sia a livello collettivo che nelle individualità, ambizioni di fatto azzerate. Con l’arrivo di Daniele De Rossi la Roma ha conosciuto una clamorosa trasformazione: ad evidenti miglioramenti nella qualità del gioco e nel rendimento dei singoli giocatori si sono aggiunti dei risultati fino a due mesi fa inimmaginabili.
Dybala e compagni in questi sessanta giorni con l’ex Capitan Futuro in panchina hanno scalato posizioni in classifica, ora sono quinti a tre punti dal quarto posto, e superato di slancio due turni di Europa League. Dunque di strano, non c’è veramente nulla.
