FEDERICO FAZIO: “DE ROSSI LEADER. DROGBA L’ATTACCANTE PIU’ FORTE. E VORREI MANGIARE ASADO CON BATISTUTA”

Per la rubrica On The Road, dopo Carnevali e Thorsby, TvPlay ha intervistato il capitano della Salernitana Federico Fazio

HO UN RIMPIANTO: ESSERE USCITO AGLI OTTAVI DI FINALE AL MONDIALE CON L’ARGENTINA” – “Ho avuto la fortuna di giocare in tre top campionati d’Europa: nella Liga in Spagna, nella Premier League in Inghilterra e in Serie A in Italia. A Roma sono stato benissimo, ho imparato tanto. E’ stato bello giocare con il Siviglia, Tottenham e con Roma e Salernitana. Rimpianto? Quello di non essere arrivati fino in fondo al Mondiale in Russia con l’Argentina. Potevamo andare oltre gli ottavi di finale, anche se abbiamo perso contro la Francia che divenne campione del Mondo”.

CONTENTO DI SALERNO, TIFOSI SONO AFFETTUOSI” – “La piazza di Salerno è molto calda e affettuosa, piena di amore per questa maglia. I miei bambini sono praticamente cresciuti qua e me li sto godendo molto. Sono contento, mi riempie d’amore”.

DI ROMA MI PIACE MOLTO IL GIANICOLO, DI SALERNO MI PIACE VIVERE LA CITTA’” – “A Siviglia ho giocato 8 anni. Ero molto giovane quando arrivai in Spagna. Arrivai allo stadio per la firma e presentazione, mi colpì subito. Roma è piena di posti importanti, storicamente la più importante del Mondo. Mi piaceva molto passeggiare per le strade e vedere la città. Forse il mio posto preferito della Capitale è il Gianicolo. Di Salerno invece mi piace vivere la città, assieme ai tifosi e alla gente”.

BATISTUTA, CHE BOMBER. MI PIACEREBBE MANGIARE ASADO CON LUI” – “Mangerei asado con Gabriel Batistuta. Lo guardavo sempre quando ero piccolo. Quando giocava in Serie A, c’erano molti altri argentini nel campionato, mi piaceva molto come bomber. Non l’ho conosciuto ancora, ma se dovessi condividere l’asado con qualcuno vorrei farlo con lui. Caffe o mate? Mi sono abituato molto al caffe. Ma l’abitudine di prendere il mate la mantengo. Stando qua in Italia, non so quanti caffe bevo al giorno”.

ESSERE COMANDANTE E’ UNA RESPONSABILITA’ E A ME PIACE ESSERLO” – “Il leader deve fare d’esempio e comandare. Essere comandante è una responsabilità e a me piace di guidare gli altri. Poi con l’esperienza ti abitui. C’è chi ha questa dote e chi no”.

IN ITALIA SI STUDIA TANTO L’AVVERSARIO” – “Il difensore centrale, quando giocavo in Argentina, aveva un ruolo diverso. Giocavamo con una linea molto avanzata. E anche nella Liga, in Spagna, non è stato molto difficile adattarmi perché si giocava molto. In Italia si gioca molto dal basso, si studia tanto l’avversario sul come uscire dal pressing. Al Tottenham ho avuto la fortuna di giocare in una squadra molto tecnica, con Kane, Dembelé, Eriksen,”.

NON BISOGNA SEMPRE RISCHIARE DI USCIRE DAL PRESSING GIOCANDO DAL BASSO” – “Secondo me contro le squadre che pressano alto non c’è bisogno di prendere sempre il rischio di giocare dal basso. Bisogna poi capire il momento della partita se giocare palla a terra o meno”.

DE ROSSI E’ UN LEADER, MAI AVUTO UN COMPAGNO COSI’ IN CARRIERA” – “Appena arrivato a Roma ho scoperto che Daniele De Rossi è una persona bravissima dal punto di vista umano. E poi quando lo vivi dentro lo spogliatoio capisci che è uno dei giocatori più bravi a leggere le partite, i sistemi di gioco. E’ sempre lì ad aiutarti, è un leader. Penso che un compagno così non l’ho mai avuto in carriera. Ho parlato molto con lui quando ha terminato la carriera al Boca e lasciò la Roma e quando cercava squadra come allenatore. Mi fa molto piacere che sta andando bene alla Roma, se lo merita”.

RIVER O BOCA? TIFAVO BOCA JUNIORS” – “Da bambino ero tifoso del Boca Juniors. Meglio la Bombonera che il Monumental, perché c’è più calore e passione. Però ho giocato molti anni al Ferro e anche prima di esordire con questo club, andavo allo stadio a vedere le partite dei biancoverdi. Sono stato più allo stadio del Ferro che a quello del Boca”.

MARADONA E’ STATO IL PIU’ FORTE, SONO CRESCIUTO CON I SUOI VIDEO. CON MESSI HO VINTO L’OLIMPIADE, QUELLO CHE HA FATTO E’ STRAORDINARIO” -“Maradona o Messi? Impossibile scegliere uno perché con Diego Armando Maradona sono cresciuto attraverso i video. E’ stato il più forte. Con Messi invece ho la stessa età, ho giocato con lui in Nazionale, ho vinto le Olimpiadi del 2008 con Leo. Fu straordinaria quella finale. E in quella squadra c’erano Lavezzi, Di Maria, Aguero, Riquelme…Eravamo tutti giovani. E poi Maradona era con noi, ci seguiva. Quello che ha fatto Messi negli anni è stato straordinario, difficile da replicare. Impossibile”.

DROGBA IL PIU’ DIFFICILE DA MARCARE” – “Ho giocato con tanti attaccanti: Van Nistelrooy, Raul, Robinho, Adebayor, Van Persie, Eto’o, Henry, Messi, ma il più forte penso sia stato Drogba. Era difficile da marcare, difficile da tenere. E poi quando giocava al Chelsea era molto forte”.

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