Continuano i problemi per il calcio italiano. All’orizzonte non si intravedono soluzioni: presidenti e tifosi preoccupatissimi!
L’estate problematica del calcio italiano non accenna a finire. Con ancora negli occhi le disastrose immagini della spedizione europea degli Azzurri, eliminati in maniera netta e incontrovertibile dopo un girone passato per il rotto della cuffia, altre nuvole di addensano all’orizzonte.
Se a livello di nazionale si piange, di certo a livello di club non si ride. In Serie A da diverso tempo ci sono discussioni su quanto il prodotto calcio italiano sia televisivamente sempre meno appetibile, ma è in Serie B che la situazione rischia di essere drammatica. I recenti problemi del nostro massimo campionato di vendere i diritti alle pay-tv a cifre ritenute adeguate sembrano nulla rispetto al fatto che in cadetteria questi diritti tv non si riescono nemmeno a vendere.
A 10 giorni dall’inizio della nuova stagione infatti il campionato cadetto non ha ancora un accordo per i diritti tv. Una situazione critica, considerando quanto a bilancio incidano gli introiti da pay-tv. Le ultime offerte di Sky e DAZN si aggiravano attorno ai 12 milioni di euro. Cifra ritenuta troppo bassa dalla Serie B. L’auspicato rilancio da parte delle emittenti non è però ancora arrivato e al momento il campionato cadetto partirebbe senza copertura televisiva. Un peccato anche dal punto di vista sportivo visto che in Serie B sono presenti grandi piazze e club storici del nostro calcio come, tra gli altri, Palermo, Bari, Brescia e Sampdoria.
Per il 7 agosto è stata convocata un’assemblea di lega. Data l’urgenza e le tempistiche i presidenti dovranno trovare una quadra sul tema. Il rischio di partire senza copertura televisiva è concreto, ma da evitare. Sia per una questione economica, con gli introiti da diritti tv che sono vitali per i bilanci dei club, sia dal punto di vista sportivo, visto che senza trasmissioni televisive molti tifosi sarebbero limitati nel seguire la propria squadre.
Un problema questo della Serie B che si inserisce nel novero delle più ampie problematiche del nostro movimento calcistico, sia nazionale che di Serie A. Il tutto aggravata da una congiuntura che vede un po’ ovunque problemi nella vendita dei diritti tv. Persino il Mondiale per Club tratta cifre a ribasso, mentre la Ligue 1, il massimo campionato francese, è stata sul punto di partire, esattamente come la Serie B, senza un broadcaster
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