Andrea Agostinelli, ex talent di TvPlay, ha raccontato uno dei momenti più difficili della sua vita, quando la morte colpì il calcio.
Fu sicuramente un momento molto difficile da accettare che l’uomo ricorda ancora oggi tanti anni dopo quanto accaduto.

Andrea nasce ad Ancona il 20 aprile del 1957 e cresce nelle giovanili della Lazio per esordire in Serie A nel 1975. È un centrocampista dotato di buone caratteristiche individuali, abile a velocizzare la manovra, quando necessario, e a cambiare passo in mezzo al campo se c’era anche di portare la giusta quantità di legna. Nel 1979 inizia a girare in prestito un anno a Napoli e poi alla Pistoiese sempre in Serie A.
Nella stagione 1981 viene ceduto al Modena, scendendo addirittura in C1 ma riconquistandosi subito la B passando all’Atalanta un anno dopo. Con la Dea ritorna in A dove giocherà anche un anno con l’Avellino per poi scendere in cadetteria al Lecce. Nella stagione 1987/88 vesta la maglia del Genoa e nelle ultime quattro stagioni della sua carriera chiude in C1 e C2 con Mantova e Lodigiani. Cose molto importanti le ha fatte anche da allenatore, iniziando la sua carriera al Latina nel 1994 nel campionato nazionale dilettanti.
L’apice della sua carriera da tecnico lo raggiunge in un’avventura, anche abbastanza sfortunata, in Serie A con il Piacenza che guida solo per sei anni. In carriera ha allenato squadre dalla grande tradizione come Napoli, Ternana, Salernitana e anche molte altre. Ha avuto esperienze anche in Albania, dove oggi guida la Flamurtari Valona, ma anche a Malta. Nel 2023 ha vissuto sei mesi sulla panchina del Benevento in un rush finale privo di grandi emozioni.
Andrea Agostinelli e quella tragica esperienza
Andrea Agostinelli ha avuto il peso sulle spalle di raccogliere l’eredità di Luciano Re Cecconi alla Lazio dopo che quest’ultimo era scomparso in tragiche circostanze. L’ex calciatore della Lazio e della Nazionale scomparve ad appena 29 anni in drammatiche circostanze. Era il 1977 e Agostinelli era un brillante ventenne che iniziava a farsi vedere nella prima squadra della Lazio.

Agostinelli ha parlato così a TvPlay: “Con Luciano e Giorgio Chinaglia giocai due partite di campionato e ne vado molto orgoglioso. Accadde questo fatto e io, Giordano e Manfredonia eravamo in ritiro per giocare con la nazionale di Vicini. Stavamo giocando a carte e un giocatore, che non ricordo, aprì la porta e ci disse che avevano ucciso Re Cecconi a Roma. Da lì partirono una serie di telefonate e giocammo contro la Russia con il lutto al braccio. Non eravamo presenti nel dopo allenamento della tragedia perché eravamo con l’Under 21. Fu una tragedia clamorosa, un compagno che va via così è stato davvero brutto”.
Continua specificando: “Stessa maglia, stessi capelli anche se caratteristiche differenti, mille volte mi hanno chiesto se avevo pressioni di essere il sostituto di Re Cecconi. Io con lui avevo un rapporto di grande stima, era un grande calciatore e mi dava tanti consigli. Sono entrato subito in sintonia con la tifoseria della Lazio che mi ha aiutato molto”.