La Juve vince ma non convince, e contro il Como rischia più volte di andare in svantaggio. La risolve, tra le polemiche, il solito Kolo Muani.
Finisce 2-1 in favore dei ragazzi di Thiago Motta, ma anche in questo caso, così come contro l’Empoli, c’è poco di cui essere lieti. Almeno contro i toscani la Juventus era riuscita a trovare fiducia e addirittura a dilagare nel finale, mentre contro la squadra di Fabregas è andata ben diversamente. La Juve subisce dall’inizio alla fine e vince solo fortunosamente, con il Como che recrimina per un rigore negato.
Fin dai primi minuti è stato il Como a dimostrare di voler fare la partita, come nel dna della squadra di Fabregas. Al punto che i lombardi sfiorano il vantaggio in avvio di primo tempo prima con Cutrone, poi con Nico Paz e poi ancora con Da Cunha, neutralizzati da Di Gregorio. Per contrappasso è la Juve, poco dopo la mezz’ora, a trovare il vantaggio con l’ormai solito Kolo Muani, che entra dalla destra e con un tiro fortissimo batte Butez.
Il Como però non demorde e torna a giocare come sa, e puntualmente prima del fischio dell’arbitro riporta la gara in parità. Tutto nasce da un errore in uscita di Koopmeiners, come al solito molto criticabile: Cutrone crossa in mezzo e Assane Diao mette in rete di testa. Si ritorna nel secondo tempo così come era stato il primo, con una Juve fragile e confusa che pare in balia della squadra di casa: Diao e Paz, in apertura di ripresa, sfiorano il vantaggio.
Il Como continua a far la partita ma, per sua sfortuna, a sprecare occasioni su occasioni. E, alla fine, la partita prende inaspettatamente un’altra direzione. Prima è Nico Gonzalez, verso la metà del secondo tempo, a spaventare Butez. Poi il portiere del Como combina il pasticcio che cambia le sorti dell’incontro. Su punizione dalla destra di Douglas Luiz l’estremo difensore francese esce travolgendo Gatti, e Abisso non può che decretare il calcio di rigore.
Sul dischetto va Kolo Muani, decisamente in stato di grazia, che mette in rete la sua quinta marcatura in appena tre partite giocate. In una Juve che funziona sì e no, l’attaccante ex PSG è diventato una certezza per Thiago Motta. Nel recupero Dossena fa ancora in tempo a provare a pareggiare di testa, ma mette alto.
I bianconeri tirano un sospiro di sollievo, ma il Como dalla sua può rimpiangere sia le occasioni mancate che un rigore a favore che avrebbe potuto cambiare tutto. Di sicuro Thiago Motta non può essere soddisfatto e deve sbrigarsi a trovare delle contromisure: martedì c’è la delicatissimi sfida con il PSV, e a seguire l’incrocio contro l’Inter.
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