In seguito all’eliminazione dalla Champions League della Juventus per mano degli olandesi del PSV, è scoppiata la polemica che riguarda il Var: le dichiarazioni sono piuttosto forti.
Milan e Atalanta prima, Juventus poi. Tre italiane sono state eliminate dalla corrente edizione della Champions League, dopo aver disputato i rispettivi spareggi. Agli ottavi di finale soltanto l’Inter rappresenterà una formazione di Serie A e ciò chiaramente apre uno scenario di ombre preoccupanti in termini di ranking. L’ultima a soccombere dinanzi a un’avversaria al ritorno dei playoff è stata la Juventus, la quale non è riuscita a riaffermarsi contro il PSV, dopo la vittoria casalinga all’andata per 2-1.
La squadra di Thiago Motta è stata battuta per 3-1 al Philips Stadion, durante un match che si è interamente deciso nella seconda frazione di gioco. La delusione è difficile da contenere, alla pari delle polemiche. Queste hanno riguardato anche l’apporto del Var in occasione della gara.
Alcune circostanze del match hanno generato il dubbio che la moviola sia stato troppo generosa nell’analisi di alcune situazioni. Due di queste hanno riguardato Francisco Conceicao. Al 21′ di gioco, infatti, il calciatore della Juventus finisce a terra in area dopo un contatto con Mauro Junior, il quale sembra commettere fallo sulla caviglia del portoghese. Per il direttore di gara Vincic non c’è nulla da segnalare e il Var non interviene. Al 68′ ancora un contatto tra Francisco Conceicao e Schouten in area con il bianconero a terra, ma per l’arbitro non c’è fallo.
L’ex portiere Dino Zoff è intervenuto a ‘LaPresse’, commentando la debacle italiana in Champions League. Dal suo punto di vista un aspetto da non sottovalutare riguarderebbe proprio il Var, considerato dall’ex calciatore “esageratamente lavorato” in Italia: “Sempre falli, interruzioni, cadute e questo presuppone ritmi molto più blandi. In ogni momento c’è una interruzione, c’è dunque bisogno di velocizzare tutto questo. Perché noi le qualità le abbiamo”.
Il Var sembra aver preso il sopravvento rispetto alle decisioni dell’arbitro, pur non rinnegando l’apporto della tecnologia in alcune specifiche occasioni come fuorigioco e palla dentro/fuori. L’ex Ct ha parlato di “problema di sistema”, proprio a causa delle continue interruzioni del gioco che ne inibiscono la velocità, ricordando che il calcio resta uno “sport di contatto”. Il consiglio quindi è quello di “velocizzare il tutto, quando uno va a terra si chiama la ‘macchinetta’ e lo porti fuori dal campo e gli dai tre minuti prima di rientrare. Vedrai che se uno non ha male veramente non sta a terra”.
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