Il calcio in Italia può subire un cambiamento determinante per il futuro attraverso l’introduzione di una nuova regola circa i contratti dei giocatori.
La settimana lavorativa si è conclusa in Italia all’interno del Consiglio dei Ministri con l’approvazione di un Decreto legge che modifica una serie di comportamenti che regolano il calcio in Italia e in particolar modo la stipula dei contratti degli sportivi che sottoscrivono un accordo da professionisti. La norma al centro dell’interesse del Decreto è l’articolo 11.

Questo definisce nuovi limiti per la durata massima dei contratti che vincolano gli sportivi ai vari club, quindi anche i calciatori di Serie A. La durata, infatti, passa dai cinque anni attuali a otto anni possibili. Le implicazioni sono molte e significative. Bisognerà attendere che la promulghi il Presidente della Repubblica, poiché ciò sancirà l’effettiva entrata in vigore del Decreto, ma avrà eventualmente un grande impatto sul calciomercato.
L’avvocato Mattia Grassani al ‘Corriere dello Spot’, spiega che con accordi da otto anni i rapporti fra le parti diventano asset sul grande periodo e permette anche di affrontare con maggiore serenità tematiche quali i rinnovi e gli adeguamenti economici, che in tempi attuali vengono richiesti ben presto. Anche lo spauracchio del parametro zero potrà essere gestito con più sapienza.
Serie A, è rivoluzione in Italia per i contratti dei calciatori: cosa dice il nuovo Decreto
Introdurre contrattati da otto anni consentirebbe ai club di ammortizzare le quote annue e quindi il peso che ha sul bilancio della società lo stipendio del calciatore e il suo acquisto in prima istanza. Certo è che bisognerà comunque tenere sempre presenti i diktat della UEFA, i quali consentono l’ammortamento sui cinque anni.Un’altra novità inoltre sarebbe nei confronti della recessione del contratto da parte del giocatore.

La FIFA a oggi attraverso l’articolo 17 del regolamento ne prevede la possibilità dopo due stagioni sportivi, sempre e quando il soggetto in questione abbia più di 29 anni. Altrimenti è un’opzione soltanto al compimento della terza stagione sportiva all’interno di un club. Secondo il Decreto nuovo, invece, si può adeguare questa norma della FIFA, portandola a tener conto di possibili aperture nelle altre federazioni. Si ipotizza un periodo da 2 a 4 anni per gli Over 28 e da 3 a 5 anni per gli Under 28. Tuttavia in questo caso sarebbe ancora necessario un confronto approfondito fra dirigenti e politici coinvolti nello sport.