Caduto in depressione dopo il ritiro, l’ex Serie A crolla: “Non ho deciso io di smettere”

L’ex difensore della Serie A si confessa a TvPlay e spiega il suo crollo mentale e fisico, dopo gli infortuni: costretto al ritiro, non voleva lasciare il calcio

Una vita in Serie A, poi il passaggio all’Interregionale: “Ma quando mi domandavano dove giocavo, rispondevo che avevo mollato il calcio. Per me non era la stessa cosa giocare senza pubblico”. Così Fabrizio Cacciatore si mette a nudo a TvPlay, spiegando le ragioni del ritiro dal calcio giocato, dopo tanti problemi fisici.

Fabrizio Cacciatore
Fabrizio Cacciatore e la depressione post ritiro (TvPlay)

Ha giocato con maglie importanti, ha fatto molto bene nelle due squadre di Verona (Chievo ed Hellas), poi anche la Sampdoria e infine Cagliari, con il quale non si è lasciato benissimo. L’ex terzino, attuale allenatore del Chievo Verona, spiega che nel momento di ritirarsi, dopo tanti infortuni ha avuto “un momento di depressione. Mai possibile che nessuna squadra di Serie A o Serie B o Lega Pro mi voglia?”. Il crollo è avvenuto quando sentiva la risposta dei dirigenti: “Mi dicevano di essere un malato cronico a causa degli infortuni”.

Nella chiacchierata post Inter-Slavia Praga, Cacciatore sottolinea che “quello che mi ha dato fastidio è che non ho deciso io di smettere, ma mi è stato imposto”. Imposto non solo dal fisico, che non reggeva più il ritmo partita. Ma anche da qualche dirigente che ostacolò alcuni suoi trasferimenti alla fine della sua carriera.

 

 

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