Stefano Sturaro torna a parlare delle finali di Champions League perse con la Juventus e dello straordinario percorso fatto in maglia bianconero.
Scudetti, diverse volte la Coppa Italia, il suo percorso a Torino è stato straordinario.

Andiamo ad analizzare più da vicino le parole di Sturaro ai microfoni di JuveLive su Twitch, ecco cosa ha spiegato.
Il gol contro il Bayern e la palla salvata a James Rodriguez. “Sono due momenti più evidenti, ma per come sono fatto mi lego a dei momenti più nascosti, più nell’ombra. Ci sono tante piccole cose, che accadono anche nel quotidiano, che porterò nel cuore tanto quanto questi due episodi”.
Cosa manca a questa Juventus? “Non mi sento di esprimermi, perché non vivendo l’ambiente è veramente difficile capire cosa va e cosa no. Da lontano è complicato. Per me è un vero dispiacere, ma sicuramente la Juve tornerà. Ci vorrà un po’ più di tempo di quanto si pensava forse, ma è una società talmente forte che si rialzerà“.
Spalletti può risollevarla? “Spalletti lo conosco da tifoso, come tanti, non personalmente. Non ho avuto il piacere di lavorarci insieme. Noi all’epoca avevamo un grande condottiero come Max Allegri e dentro l’organico uomini di uno spessore incredibile. Vuoi o non vuoi nei momenti più difficili, e anche in quelli positivi, hanno dato un andamento costante“.
Su Koopmeiners. “Se Spalletti sta adattando lì Koopmeiners ha visto delle qualità perché ci possa stare. Penso che un calciatore di qualità lo metti in qualsiasi posto e hai sempre il dominio del gioco non c’è problema. Se la partita si mette sotto altri piani può diventare un po’ un azzardo. Dipende da che tipo di impostazione vuole dare il mister“.
Finali di Champions League. “Sono stati due grandissimi dispiaceri, nonostante sapessimo di incontrare due delle squadre più forti della storia. Sentivamo di poterle vincere e ci sono stati dei momenti in entrambe le partite in cui potevamo portarle a casa. Basti pensare al rigore di Pogba col Barcellona, l’inerzia stava andando dalla nostra parte ed eravamo molto difficili da affrontare. Portavamo le partite dove volevamo. Contro il Real Madrid recuperarla alla fine del primo tempo sentivamo che l’inerzia poteva andare verso di noi”.
Amici dalla Juventus. “Ci sono diversi ragazzi con cui sono molto legato oggi, ancora adesso sento spesso Mattia Perin con cui eravamo partiti nelle giovanili del Genoa. Sono tutte persone che magari puoi non sentire per due mesi, ma quando le senti e le vedi sembra passato un giorno“.





