La Juventus è in crisi. I bianconeri devono ritrovare solidità ed equilibrio, ma il tempo è poco: la piazza sembra sempre più scettica.
La Juventus è in ritiro, una sorta di spedizione per ritrovare sé stessa. Il tempo è poco, la voglia è tanta. Servono, tuttavia, basi solide a cui appellarsi: la sconfitta contro il Maccabi Haifa sembra aver portato via anche quelle. Tra qualche giorno c’è il Derby, la partita giusta per capire se la nuova direzione che vuole prendere la Vecchia Signora è davvero incline alle sue attuali possibilità: gli intenti sono una cosa, la realtà un’altra. Occorre anche fare i conti con quello che si ha a disposizione.
Il punto è che Allegri, da quando è tornato alla Continassa, non l’ha capito appieno. Se n’è accorta anche la piazza che, se prima lo supportava, ora lo concepisce a fatica e condivide ancora meno le parole di Agnelli: “Provo vergogna, ma Allegri non c’entra”. Non sarà solo colpa sua, ma un segnale andava dato. Questo pensano i tifosi che non fanno altro che fischiare continuamente tecnico e giocatori.
L’appuntamento della prossima partita sarà uno spartiacque: in caso di fallimento al Derby non si potrà più far finta di nulla. Basta alibi: troppi punti gettati alle ortiche. Allora allenatore e società si siederanno nuovamente attorno a un tavolo per cercare di venirne fuori. L’ex Milan non teme l’esonero. Pensa al lavoro e le possibilità che si presenteranno per risalire la china. È ovvio che, però, andranno fatte alcune scelte perchè i tifosi non ce la fanno più a permanere in questo limbo senza apparenti sbocchi.
Bruce, tifoso influencer bianconero, a TVPlay parla di “Peggiore Juve della storia”. È importante la storiografia a Torino, perchè ha sempre imposto una sola visione: quella dall’alto verso il basso. I bianconeri ora sono costretti a inseguire. Se ci fosse il tasto del reset, lo premerebbero. Tuttavia si può solo andare avanti. Farlo insieme sarebbe già una gran cosa: uniti si vince, dicono. Bisogna che questo concetto i giocatori non solo lo facciano proprio, ma capiscano che il patrimonio Juve non è qualcosa di passivo: si vince insieme, s’impara insieme. Perchè perdere, alla Juve, non è consentito.
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