Salvatore Bocchetti esordirà sulla panchina del Verona contro il suo passato: quando il nuovo tecnico gialloblù ha giocato nel Milan.
La Serie A inizia a entrare nel vivo e serve fare risultato. Dopo un inizio stagione quasi drammatico, il Verona ha deciso di cambiare guida tecnica, esonerando Gabriele Cioffi e affidando la squadra a Salvatore Bocchetti. Una scelta coraggiosa e sorprendente per i tifosi che sperano in un cambio di rotta già a partire dalla sfida col Milan che avrà un sapore speciale per il nuovo allenatore.
Dopo Bologna, Monza e Sampdoria anche il Verona ha sconfessato le proprie scelte di inizio stagione. La situazione in classifica stava cominciando a essere molto preoccupante e, per evitare di perdere di vista il proprio obiettivo, la società ha preferito chiamare un nuovo tecnico. Troppo pochi i cinque punti ottenuti nelle prime nove giornate dai gialloblù, attualmente terzultimi in zona retrocessione, per confermare la fiducia a Gabriele Cioffi.
L’ex Udinese era arrivato quest’estate prendendo la pesante ereditò Igor Tudor, passato al Marsiglia, che l’anno scorso diventò una delle grandi rivelazioni del campionato concluso al nono posto (53 punti) e col quinto miglior attacco a pari merito con l’Atalanta. Una stagione molto positiva e difficile da ripetere, considerando anche le cessioni dei tre grandi protagonisti: Simeone, Caprari e Barak.
Si poteva immaginare che il Verona potesse avere qualche difficoltà a inizio campionato dopo le tante partenze sul mercato e l’avvio di un nuovo ciclo. Di certo era difficile però pensare che la squadra raccogliesse soltanto una vittoria in nove gare e soprattutto subisse sei sconfitte, di cui quattro consecutive nelle ultime settimane. Per quanto visto sul campo Cioffi non ha trovato la chiave per sbloccare una rosa sicuramente indebolita ma sulla carta ancora superiore ad altre formazioni.
Il compito di invertire la tendenza e migliorare le prestazioni sarà di competenza di Salvatore Bocchetti, arrivato in panchina tra lo stupore generale. Dopo aver valutato diversi profili, la scelta è ricaduta (come nel caso del Monza) sull’attuale tecnico della Primavera che l’anno scorso ricoprì il ruolo di collaboratore tecnico di Igor Tudor.
Un’opportunità importante per il classe ’86 che all’età di 35 anni (36 a fine novembre) sarà il più giovane tecnico in Serie A superando proprio Raffaele Palladino in questa speciale classifica. C’è grande attesa e curiosità per il suo debutto che il destino ha voluto fosse contro il Milan, una delle squadre con cui ha giocato da calciatore in carriera.
Forse non tutti se lo ricorderanno ma l’ex difensore ha avuto un breve passato in rossonero circa sette anni fa. Era la stagione 2014/15, in uno dei periodi più bui della storia del Diavolo, quando nel mercato di gennaio sbarcò in prestito dallo Spartak Mosca. La sua esperienza non fu indimenticabile ma, durante la sua breve permanenza, ebbe l’opportunità di esordire a San Siro precisamente il 1 febbraio nella vittoria per 3-1 contro il Parma.
Nei successivi mesi fu mandato in campo altre otto volte da Filippo Inzaghi prima di tornare in Russia a causa del mancato riscatto del Milan a fine stagione. Una breve parentesi che comunque, a livello di storia e blasone della società, rimane il punto più alto toccato da calciatore perché nonostante non lasciò il segno e fu poco considerato in pochi possono vantare di aver indossato la maglia rossonera.
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