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Juventus, caso plusvalenze: le richieste dei magistrati

Agnelli

Juventus, caso plusvalenze: le richieste dei magistrati. La procura della repubblica di Torino ha notificato l’avviso di chiusura indagini

Prima, parziale svolta nell’inchiesta sulle presunte plusvalenze false che vede coinvolti i vertici della Juventus. Le indagini, avviate dalla procura della Repubblica di Torino circa sei mesi fa, sono giunte a conclusione come comunicato dagli stessi magistrati.

Agnelli
Andrea Agnelli (Ansa)

La procura ha infatti fatto sapere di aver notificato la conclusione indagini a tutti i componenti del consiglio d’amministrazione della Juventus e a dirigenti con responsabilità strategiche, oltre che ai membri del collegio sindacale e al revisore legale.

Nel complesso dovrebbe trattarsi di 16 persone indagate che hanno ricevuto il canonico avviso di garanzia. Da quanto filtra dagli uffici della procura torinese, sembra (ma la notizia non è stata ancora confermata) che per alcuni di loro fossero state chieste misure cautelari personali.

Il giudice per le indagini preliminari però avrebbe rispedito al mittente le presunte richieste dei pubblici ministeri. I reati che la pubblica accusa ha contestato ai vertici del club bianconero sono il falso nelle comunicazioni sociali e le false comunicazioni rivolte al mercato.

Non essendo ancora stati resi noti i nomi di dirigenti e manager che hanno ricevuto l’avviso di garanzia in quanto indagati, è doveroso non azzardare nominativi di persone che potrebbero risultare del tutto estranee ai provvedimenti presi dai magistrati.

Juventus, caso plusvalenze: le accuse della procura

Dirigenza
La dirigenza della Juventus (Ansa)

Secondo la tesi della procura, le prove finora raccolte nei confronti dei vertici della Juventus consentono di delineare “un’attività di alterazione delle poste di bilancio quale conseguenza, in primo luogo, di un anomalo ricorso ad operazioni di scambio dei diritti alle prestazioni sportive di un elevato numero di atleti“.

I magistrati sostengono che “queste operazioni di scambio siano state concluse con valori stabiliti dalle parti in modo arbitrario e con lo scopo di far fronte alle necessità di bilancio del momento: tutte queste operazioni incriminate sono state ritenute fittizie“.

Va inoltre ricordato che le annualità prese in considerazione dalle indagini ora concluse sono tre: il 2018, il 2019 e il 2020. In pratica, il periodo in cui la Juventus acquistò dal Real Madrid per 100 milioni di euro l’allora 33enne Cristiano Ronaldo.

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