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Serie A, da De Laurentiis a Galliani: la Procura indaga. Rischio carcere?

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Niccolò Matteucci

Presidenti e dirigenti di top club di Serie A come De Laurentiis, Galliani e non solo nel mirino della procura, chiesto anche il carcere.

Nuovo terremoto in Serie A, a far tremare la terra sotto i piedi di club e tifosi è di nuovo la giustizia. La procura sta infatti conducendo un’indagine che, dopo il caso Juventus, aprirebbe un nuovo caso nel calcio italiano. Nel mirino alcune figure di spicco della nostra Serie A, quali Aurelio De Laurentiis, Adriano Galliani e non solo. Per loro l’accusa ha chiesto anche più di un anno di reclusione, capiamo il motivo.

Adriano Galliani e Aurelio De Laurentiis. (ansa)

L’inchiesta sulle plusvalenze che ha coinvolto la Juventus è solo una delle indagini in corso che riguardano il mondo del calcio. Stando alle notizie giunte quest’oggi infatti c’è in arrivo una nuova tempesta che potrebbe scuotere dalle fondamenta la Serie A. Sono coinvolti infatti alcuni dei club più importanti della nostra lega calcistica, o per meglio dire, i loro principali esponenti.

A dirla tutta nel caso di Galliani, il club di riferimento nelle operazioni imputate non sarebbe il Monza, bensì il Milan. Gli episodi su cui si stanno concentrando le indagini infatti sono compresi tra 2013 e 2014. Nel frattempo sono stati assolti Lotito, i Percassi e Della Valle, qual è però l’accusa?

Chiesto un anno per De Laurentiis e Galliani, che succede in Serie A

I dirigenti di Serie A, De Laurentiis e Galliani. (ansa)

I pm De Simone e Capuano, hanno chiesto un anno e un mese di reclusione per Aurelio de Laurentiis e Adriano Galliani. Ancora più aspro è il provvedimento richiesto per Alessandro Moggi (due anni e otto mesi), in merito all’indagine atta verificare il reato di ‘utilizzo di false fatturazioni“. Nello specifico si contesta una sorta di “triangolazione” tra club, giocatori e procuratori in sede di acquisto di un cartellino.

In sintesi viene contestata la pratica da parte dei procuratori che rappresentano i giocatori di “cambiare veste” al momento della firma dei loro assistiti, divenendo improvvisamente “consulenti del club”, facendo sì che per i giocatori il costo dello stipendio per il loro agente venisse meno e fosse invece a carico delle casse del club, da ritenersi dunque vittime di questo sistema organizzato a tavolino, a detta della stessa procura. Ad essere esaminati sono i bilanci che vanno dal 2013 al 2014.

Niccolò Matteucci

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