Juventus pronta a cambiare ancora: la tattica sconvolge il Sudamerica. Conferme dalle Nazionali, la Vecchia Signora prende il volo.
Ai tempi del morso di Suarez a Chiellini la stampa estera titolava “Eataly”. Segno che la difesa azzurra era tutta bianconera: il blocco Juve, era definito così, costituiva la muraglia difensiva della Nazionale azzurra. Il tempo cambia tutto. Prospettive, esigenze e pretese. Allegri trova una squadra completamente rimodernata, senza nomi altisonanti e con tanti giovani da formare. Assieme, naturalmente, ai soliti big. Per la Vecchia Signora avere i migliori in campo è una consuetudine, solo che prima la differenza la faceva Ronaldo.
Ora il colpo vincente lo piazza Fagioli. Nel reparto arretrato la differenza la fa Bremer: l’ex Torino prende sul serio il nuovo impegno e contro l’Inter dà il massimo. Questa trazione bianconera piace anche alle Nazionali. Al punto che più di qualcuno comincia a trarre ispirazione. Chiedere a Tite che nelle convocazioni pre-Mondiale convoca il blocco Juve, concetto che ritorna, per il suo Brasile.
Juventus, anima sudamericana: come cambiano i bianconeri
Dal cielo azzurro alle distese verdeoro, con Bremer, Alex Sandro e Danilo in prima fascia. Tutti pronti a dare il massimo. Prima la difesa bianconera ballava la pizzica, con un misto di affidabilità e sostegno, ora preferisce la samba. Tite è chiamato a dimostrare la svolta: un cambiamento che passa anche dagli uomini. Il CT brasiliano, esattamente come Allegri, punta a stravolgere gli schemi.
Il Brasile è noto per la potenza offensiva, ma adesso anche il reparto arretrato potrà fare la differenza. Gli schemi sono pronti e gli uomini anche, solo che il tricolore non sventola più. Per la Juve è tempo di (Ordem e) progresso. La prova del 9 arriverà in Qatar quando le sgroppate dell’ex Torino faranno la differenza e il blocco Juve splenderà nella vastità tecnica verdeoro piuttosto che nella landa desolata italiana. La Vecchia Signora cambia passaporto, ma la residenza è sempre una.