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Juventus, le “mani” sullo scudetto: perché i bianconeri possono credere nella rimonta

Juventus Football Club

Mai dare per morta la Juventus. Con il trionfo contro il Verona i bianconeri sono al terzo posto. Ecco perché possono credere nella rimonta

Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco“, rivisitazione del più familiare “non vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso”, è una delle perle dialettiche del mitico “Trap”, al secolo Giovanni Trapattoni, uno degli allenatori più vincenti della storia del calcio italiano e non solo.

Juventus Football Club
Juventus Football Club (Ansa)

Ebbene, la massima di Trapattoni, che ha scritto una buona parte della propria leggenda sulla panchina juventina, calza a pennello proprio per il club bianconero. In tanti, se non tutti, l’avevano dato per spacciata: fuori dalla Champions League e fuori dai giochi per le posizioni nobili di classifica. Invece, la Juventus con un balzo felino si è arrampicata fino al terzo posto in classifica, a due punti dalla piazza d’onore, al momento occupata dal duo Lazio-Milan.

Motivo per il quale i bianconeri si inseriscono prepotentemente nella bagarre per le posizioni Champions, con vista sullo scudetto che fino a qualche settimana fa era un miraggio. Il Napoli, capolista con 8 punti di vantaggio sulle seconde e 10 sui bianconeri, è avvisato.

Juventus, perché i bianconeri possono credere nella rimonta: cosa dicono i numeri

Massimiliano Allegri
Massimiliano Allegri, tecnico della Juventus (Ansa)

Ma davvero i bianconeri possono recuperare i dieci punti che li separano dagli azzurri che, tra l’altro, procedono come un rullo compressore? Beh, quando si tratta della Juventus, tutto è possibile anche perché al momento opportuno viene in loro soccorso una “mano” invisibile,  non quella dell’economista Adam Smith bensì quella di Danilo…

Comunque, al netto di decisioni arbitrali favorevoli, sono i numeri a corroborare le speranze di rimonta dei bianconeri. La vittoria di ieri contro l’Hellas Verona è il quinto risultato utile consecutivo con clean sheet della Juventus, una striscia che i bianconeri non realizzavano dal 2018. E chi c’era in panchina a guidarli? Allegri.

E chi c’era, sempre i panchina, l’ultima volta in cui gli juventini hanno coronato con lo scudetto, anno di grazia (bianconera) 2015-16, una rimonta di più di 10 punti? Sempre Allegri. Dunque, se due indizi fanno una prova, allora è proprio il contestatissimo tecnico livornese l’altro fattore che conforta i sogni tricolori dei bianconeri.

In fondo, Allegri è una sorta di diesel, parte lento per poi non fermarsi più nel rush finale. Gli basta, quindi, scollinare l’ultima “asperità” prima della sosta per i Mondiali in Qatar, il match di domenica sera all’Allianz Stadium contro la Lazio, per poi poter lanciare da una buona posizione la volata nel 2023, alla ripresa dopo la lunga parentesi iridata, quando, non dimentichiamolo, potrà avere a disposizione a pieno regime Federico Chiesa e Paul Pogba. Non due qualsiasi ma l’architrave del progetto juventino di Allegri e che finora, causa infortuni, non hanno mai visto il campo (solo l’ex viola è appena rientrato).

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