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Inter, Gosens vicino al traguardo: così studia i suoi compagni quando non gioca a calcio

Robin Gosens si è raccontato ai microfoni di DAZN svelando tanti aneddoti piuttosto curiosi sulla sua carriera.

L’avventura di Robin Gosens all’Inter si sta sviluppando in maniera piuttosto discontinua. Arrivato a Milano, sponda nerazzurra, a gennaio, il laterale tedesco è tornato arruolabile in primavera dopo aver smaltito un pesante infortunio, che lui stesso ha ammesso di aver sottovalutato.

Robin Gosens (ANSA)

Da quel momento in poi, però, il classe 1994 non è ancora riuscito a trovare quella costanza e continuità di rendimento che si sarebbe aspettato all’ombra della Madonnina, faticando più del previsto ad imporsi all’interno dei tatticismi di Simone Inzaghi. Nonostante ciò il tedesco ha comunque già segnato due gol in stagione, rivelandosi un ottima soluzione anche a gara in corso.

Gosens si racconta a tutto tondo

Robin Gosens
Robin Gosens, calciatore dell’Inter (ANSA)

Ai microfoni di DAZN, Gosens ha analizzato il suo presente interista, senza tralasciare il suo lungo passato legato all’Atalanta, club che ci ha visto lungo nel portarlo in Italia nel 2017.

“Sono arrivato in Italia per 700 mila euro come perfetto sconosciuto e sono diventato un calciatore di livello sia in Nazionale che in Serie A. A gennaio sono arrivato in una delle squadre più forti al mondo. Mi ha sorpreso esserci arrivato in uno dei momenti più difficili della mia carriera, ma ho lottato tre anni per avere questa occasione. E’ vero che ho giocato poco, ma sono reduce da un’infortunio pesante ma ora mi sento meglio e mi manca l’ultimo step: giocare con continuità“.

Il ricordo dell’Atalanta è sempre vivo nel cuore di Gosens. La sua fortuna è stata aver incontrato Gasperini. “Gasperini? Lo ringrazierò sempre. Mi ha fatto crescere in maniera pazzesca, mi ha insegnato a difendere, ad attaccare e ad inserirmi. Mi ha sottoposto a ore e ore di video per farmi migliorare. Posso solo ringraziarlo, senza di lui non sarei mai arrivato all’Inter”.

Nella vita di Robin Gosens, però, non c’è solo il calcio. L’esterno mancino tedesco si sta infatti laureando in Psicologia. “L’Università di Psicologia procede bene, sto facendo la tesi e quindi mi manca l’ultimo step. Ho appena mandato un questionario da compilare a tutti i compagni: faccio la tesi sul livello di resilienza che c’è tra i calciatori professionisti e i dilettanti, analizzandone le differenze”.

Per chiudere l’ex Atalanta ha raccontato un aneddoto che si è poi rivelato decisivo nel far sbocciare la sua carriera. “Ho giocato una partita con i miei amici, ero mezzo ubriaco, ma mi ha notato l’osservatore del Vitesse. Avevo dormito un’ora…”

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