Gravina sul caso D’Onofrio: “Il mondo del calcio è stato saccheggiato” – VIDEO

Il presidente della FIGC Gravina è intervenuto post consiglio federale per parlare del caso Roberto D’Onofrio: la situazione.

Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha parlato a margine del consiglio federale d’urgenza indetto per il caso Rosario D’Onofrio, procuratore capo AIA arrestato nell’ambito dell’indagine per traffico internazionale di droga.

La vicenda ha portato il Consiglio federale a trasferire la giustizia arbitrale sotto la protezione della FIGC. Una proposta che Gravina ha condiviso anche con il presidente del Coni, Giovanni Malagò e con il Ministro per lo Sport e per i Giovani, Andrea Abodi. L’obiettivo è dare una prima risposta alla vicenda.

Le parole di Gravina sul caso D’Onofrio

“E’ stato un consiglio federale dedicato ad un tema che ha creato imbarazzo all’interno del mondo del calcio. Questo mondo è stato saccheggiato da un episodio che presenta ancora tantissimi lati oscuri e da chiarire. Noi molti punti ancora non li conosciamo, li ignoriamo e non li comprendiamo. Non ci rendiamo conto di come alcuni fatti siano stati possibili. Voi che lavorate per gli organi di stampa vi siete giustamente adoperati per cercare spunti di ogni genere, ma con le attuali informazioni pubbliche a disposizione non siamo riusciti a trovare granchè. Abbiamo chiesto una mano agli organi federali per fornirci tutti i materiali adatti per venirne a capo e individuare eventuali responsabilità“.

L’Aia si costituirà come parte lesa ma c’è quindi ancora da fare chiarezza sull’ennesimo scandalo che ha travolto il calcio italiano. Secondo l’ex arbitro Giacomelli, inoltre, sarebbe stato proprio D’Onofrio a decidere per la sua estromissione ed ha rivelato come i vertici arbitrali, ovvero il presidente Trentalange ed il designatore di Serie A e B Gianluca Rocchi, sapessero delle decisioni di D’Onofrio, ma non hanno mai mosso un dito. Inoltre, Giacomelli racconta come le decisioni di D’Onofrio andassero ad indirizzare le carriere degli arbitri, decidendone i meriti “a tavolino”.

L’Aia ora attende di conoscere il suo destino, sapendo che, come riferito dallo stesso Gravina, ci sono ancora molti punti oscuri su cui fare chiarezza.