Mondiali 2022 sempre più complicati per il Belgio che, in vista della prima gara contro il Canada, dovrà risolvere un problema con la FIFA.
Dopo tante critiche e momenti difficili, l’edizione della Coppa del Mondo 2022 è iniziata. Un momento unico, dove le Nazionali scenderanno in campo con l’unico obiettivo di rendere orgogliosi i propri connazionali. Certo, non tutti ambiranno a vincere il trofeo ma il superamento della fase a gironi è un qualcosa che in molti agognano. Obiettivi che crea tensioni, pressioni ma anche sentimenti difficili da spiegare per un atleta.
A prescindere dalle critiche e dalle discussioni nate per l’organizzazione di Qatar2022, sono in molti a non vedere l’ora che inizi tale manifestazione. La posta in gioco è molto alta e il tutto perché, partecipare ad un Mondiale, consente ad una Nazionale di ottenere un ritorno d’immagine importante
Mondiali 2022, guai per il Belgio
Sarà l’occasione per vedere all’opera quelle piccole nazionali che punteranno a sorprendere tutti. Così come sarà l’occasione per vedere se la Francia si confermerà, oppure prenderanno il sopravvento Nazionali come Brasile e Argentina. Rebus che stuzzicano l’interesse degli appassionati di calcio, che aspettano con gioia l’inizio di Qatar2022, con l’auspicio di vedere se ci sono nuovi calciatori pronti a conquistare il palcoscenico internazionale.
Intanto però c’è anche un’altra Nazionale che sta avendo problemi con la FIFA ed è il Belgio. Ebbene sì, la selezione di Martinez ha aperto un contenzioso con la FIFA. Il motivo? La seconda maglia. La casacca bianca riprende i colori dell’arcobaleno ed era stata sviluppata in collaborazione con Adidas. Essa si ispira ai fuochi d’artificio del famoso festival elettronico Tomorrowland, organizzato ogni estate vicino ad Anversa, e rappresenta “diversità, uguaglianza e inclusione”.
Una scelta audace e in controtendenza con quelle che sono le leggi in Qatar. Se venisse indossata, quella maglia rischierebbe di creare un caso diplomatico che la FIFA vuole evitare. Certo, con tale divieto, le parole di Infantino sui i gay cadrebbero nel dimenticatoio ma ormai il calcio ha ampiamente dimostrato che si muove e decide solo in virtù dei soldi.
