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Ibrahimovic, frecciata all’Inter: perchè lasciò i nerazzurri nel 2009

Ibrahimovic

Ibrahimovic, frecciata all’Inter: perchè lasciò i nerazzurri nel 2009. Rapporto sempre burrascoso tra lo svedese e i rivali cittadini

Non smette mai di stupire e di far parlare di sè, Zlatan Ibrahimovic. Il 41enne fuoriclasse svedese, tornato al Milan quasi tre anni fa con l’intenzione di riportare il Diavolo al vertice del calcio italiano, è fermo ai box da oltre sei mesi in seguito all’intervento chirurgico al ginocchio a cui si è sottoposto a maggio subito dopo la conquista dello scudetto.

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Zlatan Ibrahimovic -tvplay.it

Per il suo rientro in campo bisognerà attendere i primi mesi del 2023, molto probabilmente febbraio. Lo attendono con ansia i tifosi rossoneri, un po’ meno quelli nerazzurri con i quali il rapporto è stato segnato da una miscela di amore-odio. La storia del resto è nota: nell’estate del 2006, a causa della retrocessione della Juventus in Serie B a causa dello scandalo delle intercettazioni, Ibrahimovic fu ceduto all’Inter per 27 milioni di euro.

L’attaccante svedese nei tre anni in cui rimase sulla sponda nerazzurra dei navigli diede un contributo decisivo ai tre scudetti consecutivi conquistati dal club dell’allora presidente Moratti. Ma nel 2009 Ibrahimovic, per sua precisa volontà, fu ceduto al Barcellona di Guardiola in cambio di Samuel Eto’o. Un’operazione discussa ma che alla fine vide l’Inter uscirne alla grande, visto che proprio grazie a quella cessione i nerazzurri costruirono la squadra capace di conquistare il triplete.

Ibrahimovic, che frecciata all’Inter: “Più fischiano e più godo”

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Zlatan Ibrahimovic – tvplay.it

Dunque, per uno come Ibrahimovic la sfida contro i rivali cittadini non sarà mai una gara come le altre e lo conferma in toto nell’intervista rilasciata a Milan TV, l’emittente ufficiale del club rossonero: “Ci sono tante voci prima del derby, i media parlano tanto, ci sono giocatori che hanno giocato prima all’Inter e poi sono andati al Milan… Quando entri ti fischiano e quello è il momento in cui io godo, è il momento che mi fa sentire vivo, perché di là nessuno mi ferma. Più fischiano e meglio è“.

Prosegue il fuoriclasse svedese: “Preferisco che mi fischino piuttosto che mi applaudano, in tutta la mia carriera le cose sono andate sempre contro di me, mai a favore. E allora preferisco così, così mi carico di più e se riesco a vincere è la miglior sensazione che c’è. Per quello giocare contro l’Inter è un bel feeling“.

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