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Juve, non solo la “carta Ronaldo”: spunta un altro debito

Andrea Agnelli

Non solo la famigerata “carta Ronaldo”. Dai conti societari della Juventus spunta un accantonamento sospetto da 5 milioni di euro

Da pochi giorni fa si è chiusa alla Juventus l’era di Andrea Agnelli, costretto alle dimissioni (per evitate guai peggiori) insieme all’intero Consiglio d’Amministrazione a seguito degli sviluppi dell’ormai nota inchiesta “Prisma” della Procura della Repubblica di Torino sui bilanci, le plusvalenze e la “manovra stipendi” del club bianconero.

Andrea Agnelli
Andrea Agnelli, ex Presidente della Juventus (Ansa)

Dodici anni, coronati da 9 scudetti di fila e 18 trofei complessivi, che hanno avuto l’epilogo più inatteso. Ora dalle parti della Continassa si rimettono insieme i cocci. Il timone è stato affidato a Maurizio Scanavino, Ammistratore Delegato e Direttore Generale di GEDI, la holding editoriale della EXOR, la cassaforte della famiglia Agnelli, nonché uomo di fiducia di John Elkann.

Dunque, al manager Scanavino il delicato compito di traghettare il club bianconero al decisivo appuntamento con l’assemblea dei soci, convocata per il 18 gennaio 2023, che definirà il nuovo organigramma juventino che, a sua volta, tra l’altro, dovrà far fronte a una perdita consolidata di 254 milioni di euro.

Juventus, l’accantonamento sospetto da 5 milioni: debito con Dybala?

Paulo Dybala
Paulo Dybala (Ansa)

Mala tempora currunt per la Juventus che deve tenere la barra dritta mentre infuria la tempesta giudiziaria, ordinaria e sportiva, che rischia di travolgerla. Intanto, i pm della Procura della Repubblica di Torino continuano a passare al setaccio i conti bianconeri da cui è spuntato un accontamento sospetto da 5 milioni di euro collegato al fondo rischi.

Secondo quanto riportato sia da “La Repubblica” che dal “Corriere della Sera”, gli inquirenti ipotizzano che possa schermare un accordo con Dybala, anche se meno oneroso, sulla stessa falsariga della “carta Ronaldo” che gli investigatori sostengono di aver trovato nello studio di un avvocato.

Le carte sarebbero in realtà tre e avrebbero permesso di ricostruire l’accordo tra il portoghese e la Juventus, simile a quello raggiunto individualmente con altri giocatori nella stagione 2020-21. Ovvero il differimento del pagamento di alcune mensilità che sarebbero state restituite nella stagione successiva per i calciatori ancora tesserati o sotto forma di incentivo all’esodo per gli altri. È proprio in base a tale “side letter” che Cristiano Ronaldo sostiene di dover ancora ricevere 19.9 milioni dalla Juve. Ma i bianconeri hanno smentito.

Tuttavia, come si legge nella relazione dei revisori dei conti di Deloitte e in quella del collegio sindacale, “le indagini hanno fatto emergere fatti di potenziale rilevanza indiziaria che non hanno trovato contabilizzazione. I quali, ove confermati, potrebbero comportare l’insorgere di passività in capo alla società. Ci si riferisce a rapporti intercorsi con altra società calcistica e con Cristiano Ronaldo“.

Di qui l’ammonimento dei sindaci: “Opportuna una riflessione alla luce della rilevanza della posta in gioco, pari a circa 20 milioni“.

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