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Avv. Grassani a TvPlay: “Processo Juventus, anche i calciatori rischiano sanzioni”

L’avvocato Mattia Grassani è intervenuto a calciomercato.it in onda su TvPlay. Sul tavolo di discussione il processo che ha visto coinvolta la Juventus

L’avvocato Mattia Grassani, uno dei massimi esperti in termini di diritto sportivo, è intervenuto in onda su Tv Play. Queste le sue parole:

SUL PROCESSO PLUSVALENZE – “La giustizia sportiva è un mondo a parte rispetto agli altri tipi di giustizia. Partiamo dal presupposto che la giustizia sportiva, FIGC, fa parte di un ordinamento che ha delle sue regole e si dota di suoi strumenti (tribunale federale e corte federale d’appello) per valutare se il comportamento di tesserati e affiliati è stato conforme al regolamento. Non deve stupire il fatto che lo standard probatorio per condannare un soggetto in ambito di giustizia sportiva sia più affievolito rispetto a quello ad esempio di un processo penale. Se andiamo un po’ indietro con la memoria noi abbiamo squadre come il Genoa retrocesse dalla Serie A alla Serie C con tre punti di penalizzazione nel 2005 per la famosa storia della valigetta per la quale a livello penale la cassazione ha prosciolto tutti i soggetti coinvolti tranne il presidente dell’epoca del Genoa. O nel 2006 un intero sistema sportivo messo sotto processo e condannato. Per cui sono due binari che viaggiano paralleli ma non necessariamente si intersecano. Il giusto processo credo che in ambito sportivo venga sempre rispettato, nella misura in cui il giusto processo sportivo risponda a delle misure proprie. Poi i principi fondamentali, il diritto di difesa, la possibilità di esaminare le prove devono essere concesse anche nel processo sportivo. Io non griderei allo scandalo in questa vicenda, non fosse altro perché insigni giudici sportivi con una motivazione che noi oggi noi ancora non conosciamo credo siano chiamati ad un compito molto importante, quello di dare conto di fronte ad una richiesta di revocazione che, sono d’accordo, poteva essere accolta o meno. Il processo poteva essere riaperto o meno. La Corte lo ha riaperto nei confronti di tutti i soggetti, non solo nei confronti della Juventus. E’ stata sanzionata la Juventus e la dirigenza, ma gli altri club, Parma, Empoli, Sampdoria, Pisa, sono stati comunque coinvolti e prosciolti. Il compito che la corte adesso ha è fornire una spiegazione esaustiva del fatto che a fronte di una richiesta federale di 9 punti ne abbia dato 15. 15 punti sono la sanzione più pesante inflitti ad una società di Serie A da calciopoli 2006 ad oggi. Negli ultimi 17 anni non si è mai assistito ad una sanzione così afflittiva”

SU EVENTUALI NORME SUL CALCIOMERCATO E SULL’INTERVENTO STATALE – “E’ un tema comune a tutte le discipline sportive in cui sono previsti trasferimenti di atleti. La decisione della Corte federale l’appello di secondo grado,  quella di Maggio 2022, che pur respingendo il ricorso della procura federale, e confermando il proscioglimento di tutti i soggetti sul ragionamento “non esiste una regola e quindi non si possono infliggere sanzioni” nella parte finale portava già un caldo invito al legislatore sportivo di mettere mano alla materia, di normare e introdurre criteri di valutazione dei giocatori che fossero quanto più oggettivi. Da allora ad oggi questa norma in FIGC non è stata ancora adottata. Che l’ordinamento dello stato su impulso del Ministro Giorgetti, molto sensibile alle tematiche dello sport, stia per dare alla luce un regolamento che normi questo mondo è notizia assolutamente meritoria. Vedremo come o l’ordinamento calcistico recepirà quella norma o cosa di quella norma potrà essere utilizzato in ambito calcistico”

SUL SECONDO FILONE DELL’INDAGINE SULLA JUVENTUS – “Il filone ancora non giudicato passerà prima dalla procura federale. Oggi quest’ultima ha chiesto una proroga di 40 giorni sulle 4 mensilità rinunciate dai calciatori della Juventus nell’anno del Covid che quotavano in particolare poco oltre i 90 milioni. Vediamo prima se la procura federale al termine di questa proroga riterrà che ci sia materia per andare a giudizio. Se ci fosse un’affermazione di responsabilità da parte di dirigenti juventini nell’avere formalmente fatto rinunciare ai propri 4 calciatori e poi averli spostati sulla stagione sportiva è comportamento altrettanto grave, anche più delle plusvalenze. Altererebbe la proprietà competitiva dei club. In questo scenario anche i calciatori non hanno un ruolo marginare. Sarebbero stati compartecipi necessari di questa operazione. Se deferimento dovesse esserci a mio avviso potrebbe riguardare anche i calciatori che hanno accettato questa situazione. A quel punto sarà la procura federale a chiedere le eventuali pene. Sarebbero certamente sanzioni di squalifica, e quindi ulteriori incognite sulla ulteriore regolarità e normalità di questo campionato. Anche questo procedimento credo si concluderà per la stagione 2022-2023” 

SULL’AVER PRESENTATO LE STESSE ECCEZIONI DELLA JUVENTUS COME PARTE INTERESSATA – “Io rappresentavo Pisa, Genoa, e i sei ex consiglieri d’amministrazione del Parma calcio. L’eccezione è stata fatta perché gli interessi dei clienti ritenevamo che delle 14.000 cartelle provenienti dalla procura di Torino non vi fosse una pagina che introducesse nel giudizio qualcosa di nuovo rispetto a Pisa, Genoa ed ex consiglieri del Parma.”

SULLA JUVENTUS – “Se nelle pagine provenienti dalla procura di Torino vi erano elementi nuovi che potessero legittimare la riapertura del processo o meno per quanto riguarda la Juventus credo che da un punto di vista delle motivazioni il collego scriverà che le carte portavano a elementi di novità che dovevano portare ad una nuova valutazione di merito che è stata di proscioglimento di tutti gli altri club, mentre di quelle 14.000 pagine, ma lo ha detto chiaramente Chinè puntando il dito su intercettazioni, libro nero e interrogatori, nei confronti della Juventus e dei suoi dirigenti secondo la procura federale, possiamo dire a questo punto anticipando le motivazioni, questo scoglio è stato superato grazie alla persistenza e resistenza di elementi di novità”

SULLA CARTA SEGRETA DELLA QUALE LA JUVENTUS HA RICHIESTO LA VISIONE – “Noi abbiamo appreso in udienza che tra i dirigenti della Juventus e la procura vi era stata un’interlocuzione per avere la copia della corrispondenza tra la procura Federale e la Covisoc. Non la abbiamo mai avuta e non la conosciamo, ma quando i valenti legali della Juventus hanno speso molte parole su questo argomento c’è sembrato convincente. Stiamo parlando del primo filone celebrato tra Aprile e Maggio. Fu la che si discusse di questo documento che poteva servire nell’ottica delle difese a scardinare il principio del rispetto dei tempi dell’indagine della procura federale. Quando gli avvocati della Juventus hanno ricostruito tutta quella interlocuzione noi l’abbiamo come tutti ritenuta fondata, con gli esiti che sappiamo.” 

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