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Zaniolo come Florenzi, quando la Città Eterna diventa una prigione

Nicolò Zaniolo

Zaniolo in partenza per Istanbul. Tutti contenti, forse. Sicuramente la Roma si toglie un peso, ma l’addio ai giallorossi ricorda Florenzi.

Zaniolo lascia la Capitale, ma non abbandona l’idea che poteva finire in altro modo. Inutile adesso chiedersi per colpa di chi, citando Zucchero, il talento di Massa ha alimentato una frattura che sotto traccia c’era già da tempo. Lo si capisce ancor di più quando Zaniolo, nell’andare via, usa un atteggiamento circospetto: evita giornalisti, esce di nascosto e si trincera dentro una macchina scura fino all’arrivo in aeroporto. Poi solo poche parole: “Siamo in partenza” al corrispondente Sky. Neanche il tempo di aggiungere altro, ma forse non ce n’era bisogno.

Nicolò Zaniolo
Nicolò Zaniolo lascia la Roma (TvPlay.it)

La spaccatura è insanabile nel momento in cui i silenzi cominciano a diventare muri, in questo la parabola è molto simile a quella di Alessandro Florenzi. Per fare un raffronto basta tornare indietro di qualche anno e si riproporranno le stesse scene, ma con un portoghese diverso: da Mourinho a Fonseca, il risultato non cambia. Anche in quell’occasione l’allenatore prima lo considera fondamentale, poi lo sposta cambiando ruolo, finché non arrivano le frizioni con la proprietà: le basi sul rinnovo mancano e l’unica soluzione è cercare altro, prima Valencia, poi Parigi e infine Milano.

Zaniolo e Florenzi, l’altra faccia della Capitale: l’indifferenza come riscatto

Nel frattempo viaggi in aeroporto, fughe in macchina e traversate incredibili per evitare stampa e tifosi. Celebre la frase: “Non devo dire niente ai tifosi della Roma, ci siamo già detti tutto”. Evidentemente no. Zaniolo al contrario è rimasto in silenzio: partente senza nessun rimpianto. Forse qualche rimorso, ma ci sarà tempo per capirlo. Quel che conta è l’entrare da idolo e uscire da zavorra: un peso che bisogna essere in grado di portare perchè il raffronto, tra una piazza e l’altra, può essere desolante.

Zaniolo
L’ex centrocampista della Roma – TVPlay.it

Sicuramente Zaniolo prende più soldi, ma il contesto fa la differenza. Lo stesso Florenzi – che restava in Italia andando al Milan – ha dovuto fare i conti con un’accoglienza leggermente più fredda rispetto a Roma, dove veniva idolatrato fino a prima della spaccatura. Successivamente sono arrivate le gratificazioni. L’idea è che questo tempo, Zaniolo, a disposizione non ce l’abbia. Come confermerebbe, tra le altre cose, una clausola rescissoria sui 30 milioni per tenere aperta la porta ai top club.

Forse lo sa anche il numero 22 che quella in Turchia sarà solo una parentesi. Quel che resta è una consapevolezza da digerire: tutto finisce, ma c’è modo e modo di andar via. Zaniolo e Florenzi hanno lasciato Roma nell’astio più netto che si è poi tramutato in indifferenza e quando una piazza è capace di dare e togliere tutto fa più male. Il contraccolpo è maggiore: la differenza tra campione e meteora sta nel saperlo affrontare.

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