Lionel Messi si trova adesso al PSG, ma sul futuro del fuoriclasse emerge un dettaglio a sorpresa: il commento del fratello sorprende il Barcellona.
La Pulce è reduce dalla vittoria dell’Argentina ai Mondiali di Qatar 2022, un trionfo quello dell’Albiceleste che l’attaccante ha festeggiato per lungo tempo. Un traguardo importante che si aggiunge alla recente Copa America, altro trofeo ottenuto con la Nazionale.
Lionel Messi è il fuoriclasse che attualmente gioca nel PSG e spera di poter conquistare nuovi trofei anche in Francia. La questione rinnovo tiene banco da prima del campionato del mondo, ora però emerge una vicenda che ha come protagonista il fratello Matias. Le sue parole lasciano il segno e solo un contraccolpo non indifferente per i tifosi.
L’annuncio del fratello
Matias Messi ha stroncato sul nascere l’ipotesi che il fratello possa tornare al Barcellona e lo ha fatto durante una diretta su Twich. Ciò potrebbe anche avvenire, ma soltanto a condizione che il presidente Joan Laporta si faccia da parte. “Leo Messi non tornerà al Barcellona. Ho un ritaglio di giornale che dice che Messi debba tornare al Barcellona. Io avrei aggiunto nel sottotitolo che non torneremo mai e se mai dovessimo tornare daremmo una bella ripulita al club“, ha ribadito il fratello del giocatore, fresco di titolo di campione del mondo.
Chiusura totale per il presidente della società, con tanto di messaggio inequivocabile. “Tra gli altri butteremo fuori Laporta, l’ingrato. Con tutto quello che Messi ha dato al Barcellona. Secondo me il Barcellona ha iniziato ad essere conosciuto per Messi“, commenta Matias Messi.
Le gesta calcistiche del campione sono sotto gli occhi di tutti, ma ora per il fratello del giocatore è anche il momento di togliersi qualche sassolino dalla scarpa. “Chiunque abbia l’opportunità di viaggiare a Barcellona ed entri nel Museo di Barcellona vede che il Museo di Barcellona è Messi. La gente avrebbe dovuto protestare in modo che Laporta lasciasse il club e Leo rimanesse. Gli spagnoli sono traditori“, ha concluso.
