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Diritti tv, pirateria e Daspo: i dettagli della rivoluzione in Serie A

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Tra diritti televisivi, lotta alla pirateria e alla violenza, ecco come cambia la Serie A: tutti i dettagli della rivoluzione

Dopo lo stralcio del governo dopo il via libera da parte delle Commissioni Bilancio e Affari Costituzionali del Senato, a seguito dei rilievi del Quirinale per questioni di “metodo e di merito“, dal Decreto Milleproroghe, del controverso emendamento, a firma, tra gli altri, del Senatore della Repubblica nonché patron della Lazio Claudio Lotito, che estende di due anni la validità dei contratti in essere con i broadcaster titolari dei diritti di trasmissione delle partite, è levata di scudi da parte di tutte le articolazioni dell’universo pallonaro.

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Serie A tra diritti tv, Daspo e pirateria (TvPlay.it)

I club di Serie A, infatti, si sono detti a favore della proroga biennale dei contratti con Sky e Dazn che senza un modifica della Legge Melandri, che limita a tre anni la loro durata, scadranno nel 2024. Con il pieno supporto dei suoi colleghi, Lotito passa all’attacco pretendendo dalla maggioranza, di cui fa parte, le motivazioni alla base dello stralcio dell’emendamento della discordia mentre il Presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, oltre a giudicare incomprensibile la scelta del governo (“L’emendamento l’ha presentato la stessa maggioranza e non toccava le finanze dello Stato“) invoca l’aiuto dell’Esecutivo per arginare il fenomeno della pirateria.

Serie A, offerta Rai per la Champions League

Come si legge nella nota diramata da Via Rosellini (dove è ubicata la principale sede della Lega Serie A), i club esortano il governo a varare una norma anti-pirateria che possa fungere come una sorta di scudo per i broadcaster stranieri interessati alla Serie A: “E’ il problema più grande del calcio italiano causando una perdita stimata di circa due miliardi l’anno“.

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Abodi: “Il Daspo non basta” (TvPlay.it)

Il Presidente della FIGC, Gabriele Gravina, si è appellato al governo, invece, per ottenere sanzioni veramente afflittive per eradicare la violenza nel calcio: “Servono sanzioni più pesanti non solo da parte nostra ma anche da parte dei giudici. Chi viene individuato dagli organi di polizia per atti di violenza non può cavarsela con un fermo di un’ora o di un giorno e poi con un Daspo. Per noi il Daspo non è più sufficiente“. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il Ministro dello Sport, Andrea Abodi, che si debba passare anche attraverso la scuola e il coinvolgimento dei club “(“Il Daspo non basta“).

Intanto, sempre sul fronte dei diritti televisivi, ieri sono state presentate le offerte per i diritti televisivi italiani per la Champions League per il triennio 2024-27. Oltre a Sky, da sempre in prima fila per la più prestigiosa competizione europea, e ad Amazon Prime Video, per lo slot in chiaro, assieme a Mediaset, si registra il ritorno della Rai. I vertici della televisione di Stato, dopo il successo di audience per i Mondiali, sono, infatti, convinti che il calcio sia ancora un asset capace di generare profitti.

Serie A, la ripresa delle sponsorizzazioni solo fra tre anni

Un  surplus di milioni di euro quanto mai provvidenziale dal momento che, secondo una ricerca di StageUp, le sponsorizzazioni registrano una battuta d’arresto, con i club della Serie A che hanno raccolto nella stagione 2021-22 in totale 469 milioni di euro di cui il 33% dal main sponsor, il 17% dai partner tecnici e il 50% da altri sponsor.

Non solo. Con una crescita del mercato dello sport nel 2022 del 2.1% e una stima per il corrente anno dello 0.5%, non andrà meglio per i club di Serie nei prossimi anni: solo tra tre anni, secondo le conclusioni della ricerca condotta da StageUp, si ritornerà ai livelli pre-crisi.

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