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Bologna, non solo Thiago Motta: da dove nasce il periodo d’oro dei rossoblù

Bologna

I meriti del periodo d’oro non sono da relegare solo a Thiago Motta: l’ottima stagione del Bologna parte infatti da lontano e da dietro la scrivania. 

Il Bologna vince contro l’Inter e sogna sempre di più l’Europa. Il successo di ieri nel match dell’ora di pranzo certifica per l’ennesima volta la dimensione attuale di una squadra in grande salute e soprattutto in grado di mettere in difficoltà chiunque, anche formazioni decisamente più attrezzate sulla carta.

Bologna
Bologna (TvPlay.it)

Il periodo d’oro del Bologna parte però da lontano, ovvero dall’estate scorsa quando i vertici rossoblu hanno deciso di separarsi dal direttore sportivo Riccardo Bigon per accogliere Giovanni Sartori, artefice del miracolo Atalanta. La piazza ha accolto con grande fiducia il nuovo dirigente, anche se una campagna acquisti andata a rilento e qualche colpo ‘sconosciuto’ di troppo avevano fatto drizzare le antenne a qualche supporter rossoblu.

Eppure, però, Giovanni Sartori sapeva molto bene in che direzione andare, al di là delle timide critiche arrivate da una parte della tifoseria che chiedeva giocatori più pronti e in grado di incidere fin nell’immediato in Serie A. Dopo diversi mesi il nuovo direttore sportivo può dire di averci visto lungo, per l’ennesima volta. Il Bologna sta infatti bussando a ripetizione alle porte dell’Europa e non vuole di certo fermarsi qui.

Bologna, il miracolo Sartori

Giovanni Sartori può infatti essere considerato come uno dei migliori direttori sportivi italiani, in questo momento. La sua carriera dietro la scrivania è partita dal Chievo Verona con il quale nella stagione 2001/02 fece un vero e proprio miracolo sportivo: primo posto in classifica per ben sette giornate di campionato e quinto posto a fine stagione che è valso la qualificazione alla Coppa UEFA.

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Bologna (TvPlay.it)

Successivamente il suo arrivo all’Atalanta nel 2014. Anche a Bergamo ha creato una sorta di impero, permettendo ai nerazzurri di raggiungere 3 qualificazioni in Champions League, 2 in Europa League e 2 finali di Coppa Italia. Risultati storici e mai ottenuti prima per una società pur sempre di provincia. Ha permesso all’Atalanta, inoltre, di chiudere con utile di oltre 150 milioni di euro grazie alle cessioni, nel corso degli anni, dei vari Spinazzola, Caldara, Petagna, Gagliardini, Conti e tanti altri.

Unico nel lavoro di fare scouting e occhio magico nello scoprire talenti in grado di incidere nelle sue formazioni. Nell’estate 2022, dopo 8 anni a Bergamo, ha deciso di vivere una nuova esperienza professionale firmando per il Bologna. Risultato? Pressoché identico al passato. I rossoblu sono infatti in lotta per l’Europa dopo 20 anni dall’ultima volta.

Lo sta facendo in una piazza che da anni sogna di tornare a competere per qualcosa in più di una semplice salvezza. Gli sta finalmente facendo cambiare dimensione. A gioirne è anche Thiago Motta, che in questi giorni sta ricevendo numerosi complimenti dalla società, come sottolinea anche il suo procuratore. Infatti, Canovi ha commentato su TvPlay che nessun altro club ha bussato alla sua porta per strappare l’allenatore dal Bologna. Oltretutto, “gli unici messaggi belli sono arrivati da Sartori, Fenucci e Di Vaio“. Dunque, lo stesso direttore dell’area tecnica è soddisfatto della sua creazione. E non poteva essere diversamente. Competenza, esperienza e studio sono alla base delle capacità uniche di Giovanni Sartori. Lui vuol far parlare i fatti e se dovesse realmente far centrare un piazzamento europeo ai rossoblu allora sì che sarebbe storia.

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