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Naufragio Cutro, tragedia nel mondo del calcio: aveva 27 anni

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Leonardo Zullo

Lutto nel mondo del calcio e dello sport: tra le vittime del naufragio di Cutro, morta una calciatrice di 27 anni. 

La terribile tragedia che si è consumata sulle coste del Mar Ionio in Calabria sta scuotendo l’intero mondo e in particolar modo ha diviso l’Italia. Il governo ha utilizzato parole forti per descrivere quanto accaduto e la risposta di alcuni soccorritori è stata altrettanto piccata. Sarà necessario chiarire alcuni aspetti sul salvataggio dell’imbarcazione, che a poche centinaia di metri dalla spiaggia di Cutro si è ribaltato in mare. Erano circa 180 i migranti che avevano lasciato il loro Paese per salire a bordo del caicco. In 67, fino alle ultime ricerche, hanno perso la vita nelle acque italiane a causa del naufragio.

Terribile naufragio a Cutro: lutto nel mondo del calcio (TvPlay.it)

Nella fatidica notte del 26 febbraio sono partite le ricerche di donne, uomini e bambini. Un viaggio della speranza cominciato il 21 febbraio, cinque giorni prima, e terminato nel peggiore dei modi. Un terzo delle persone trasportate dagli scafisti sono morte tragicamente. E tra queste, una donna di 27 anni, calciatrice e capitana della Nazionale di Pakistan dell’hockey.

Tragedia Cutro ,chi è era Shahida Raza e dove giocava

Shahida Raza, 27 anni, è una delle sessantasette vittime del naufragio di Cutro, uno dei drammi più gravi del Mediterraneo degli ultimi anni. E non solo per la quantità di morti in mare, ma anche per com’è avvenuta la tragedia, con lo scarico di responsabilità da parte delle autorità e il ritardo dei soccorsi.

Shadida Raza, vittima del naufragio nelle coste italiane (TvPlay.it)

La donna era una grande sportiva. Non solo era capitana della nazionale pakistana di hockey, ma giocava anche a calcio a Quetta, città del Pakistan. Raza era una tesserata di una nota società che faceva dell’integrazione il suo vanto e marchio di fabbrica.  La società femminile Balochistan United aveva avviato un ambizioso progetto creando una formazione piena di ragazze di etnie diverse. Shadida, chiamata affettuosamente dai sui cari e dai suoi amici Chintu, stava attraversando un periodo molto complesso della sua vita, secondo quanto appreso dai suoi parenti.

Infatti, la 27enne morta tragicamente nel mar Ionio aveva divorziato da poco dal suo ex marito e stava crescendo da sola sua figlia, che non ha portato con sé in Turchia, da dov’è partita con il barcone. Un viaggio pieno di speranza, come altre centinaia di viaggi disperati effettuati da oramai troppi anni verso il Mediterraneo, un mare macchiato di sangue. Il sogno di sfuggire da una realtà diventata stretta. Il sogno di cambiare vita. Il diritto negato di cambiare vita.

Leonardo Zullo

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